La figura del lavoratore padre è divenuta rilevante per il diritto molti decenni dopo il riconoscimento giuridico del ruolo della lavoratrice madre. Dalla sola possibilità dei padri di godere dei congedi di maternità in situazioni estreme nelle quali le donne titolari del diritto non erano in grado di esercitarlo, si è giunti ormai alla previsione di quote di congedo parentale riservate ai padri e di congedi di paternità a carattere autonomo e obbligatorio: ma l’evoluzione verso l’equilibrata distribuzione delle responsabilità familiari, dal punto di vista sia giuridico che sociale, è ancora incompiuta. Lo scritto, muovendo sul piano dell’ordinamento nazionale e dell’ordinamento dell’Unione europea, ricostruisce le tappe del percorso evolutivo sin qui intervenuto per soffermarsi sulle prospettive aperte da ultimo, anche per i padri, dalla direttiva n. 2019/1158 «relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e per i prestatori di assistenza», che gli Stati membri sono chiamati a recepire entro il prossimo triennio. Riflette inoltre sulle positive ripercussioni che possono derivare, nella strada verso la conciliazione condivisa tra genitori, dalla previsione di azioni positive a favore dei lavoratori padri, appartenenti al «sesso sottorappresentato» nello svolgimento delle attività di cura.
Il work-life balance al maschile: a proposito di congedi dei padri
Izzi Daniela
2020-01-01
Abstract
La figura del lavoratore padre è divenuta rilevante per il diritto molti decenni dopo il riconoscimento giuridico del ruolo della lavoratrice madre. Dalla sola possibilità dei padri di godere dei congedi di maternità in situazioni estreme nelle quali le donne titolari del diritto non erano in grado di esercitarlo, si è giunti ormai alla previsione di quote di congedo parentale riservate ai padri e di congedi di paternità a carattere autonomo e obbligatorio: ma l’evoluzione verso l’equilibrata distribuzione delle responsabilità familiari, dal punto di vista sia giuridico che sociale, è ancora incompiuta. Lo scritto, muovendo sul piano dell’ordinamento nazionale e dell’ordinamento dell’Unione europea, ricostruisce le tappe del percorso evolutivo sin qui intervenuto per soffermarsi sulle prospettive aperte da ultimo, anche per i padri, dalla direttiva n. 2019/1158 «relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e per i prestatori di assistenza», che gli Stati membri sono chiamati a recepire entro il prossimo triennio. Riflette inoltre sulle positive ripercussioni che possono derivare, nella strada verso la conciliazione condivisa tra genitori, dalla previsione di azioni positive a favore dei lavoratori padri, appartenenti al «sesso sottorappresentato» nello svolgimento delle attività di cura.File | Dimensione | Formato | |
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