Il contributo verte sulla fortuna critica del Libro d’Ore, ms. JB.II.21bis dell’Archivio di Stato di Torino, che inizia nel 1880 quando il volume fu esposto nella sezione di arte antica della IV Esposizione Nazionale di Belle Arti. Oggi il Libro d’Ore, che spicca per le sue dimensioni imponenti e l’ampiezza e qualità dell’apparato decorativo, può essere attribuito al cosiddetto Maestro della Legenda aurea di Monaco (Bayerische Staatsbibliothek, cod. Gall. 3), un seguace del Maestro del duca di Bedford che fu attivo a Parigi e forse nella Francia nord-occidentale nelle tre decadi dopo il 1420.
Gli studi sul Livre de laudes et dévotions dell’Archivio di Stato di Torino e qualche considerazione a margine sul manoscritto
Giovanna SARONI
2021-01-01
Abstract
Il contributo verte sulla fortuna critica del Libro d’Ore, ms. JB.II.21bis dell’Archivio di Stato di Torino, che inizia nel 1880 quando il volume fu esposto nella sezione di arte antica della IV Esposizione Nazionale di Belle Arti. Oggi il Libro d’Ore, che spicca per le sue dimensioni imponenti e l’ampiezza e qualità dell’apparato decorativo, può essere attribuito al cosiddetto Maestro della Legenda aurea di Monaco (Bayerische Staatsbibliothek, cod. Gall. 3), un seguace del Maestro del duca di Bedford che fu attivo a Parigi e forse nella Francia nord-occidentale nelle tre decadi dopo il 1420.File in questo prodotto:
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