L’articolo verte su una copia manoscritta delle Grandes Chroniques de France proveniente dalle collezioni librarie di casa Savoia, che fu gravemente danneggiata nell’incendio che colpì la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino nel gennaio del 1904. Si è cercato di ricostruirne l’originaria composizione partendo dagli antichi cataloghi della Biblioteca e si è analizzato il suo ciclo iconografico, riconducibile alla figura del secondo artista del manoscritto Français 823 della Bibliothèque nationale di Parigi, che è stato ipotizzato, ma non unanimemente, possa essere identificato con il miniatore Pierre o Perrin Remiet, citato in diversi documenti parigini che si scalano tra il 1386 e il 1428. L’articolo si sofferma sui manoscritti usciti da questa bottega, cercando laddove possibile di riconoscerne i primi destinatari. Ne emerge l’immagine di una bottega di miniatori piuttosto fertile, specializzata nella decorazione di testi di contenuto profano e in lingua volgare, e attiva per clienti di estrazione sociale diversa, tra cui alcuni dei più grandi bibliofili del tempo, primo tra tutti il duca Jean de Berry. L’articolo si chiude con considerazioni relative alla storia originaria delle Grandes Chroniques di Torino, che non è escluso possano essere entrate nelle collezioni sabaude già in epoca tardomedievale.
Les Grandes Chroniques de France, mss. L.V.47 e L.II.8 della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino: studio storico-artistico di un manoscritto danneggiato nell’incendio del 1904
Giovanna SARONI
2020-01-01
Abstract
L’articolo verte su una copia manoscritta delle Grandes Chroniques de France proveniente dalle collezioni librarie di casa Savoia, che fu gravemente danneggiata nell’incendio che colpì la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino nel gennaio del 1904. Si è cercato di ricostruirne l’originaria composizione partendo dagli antichi cataloghi della Biblioteca e si è analizzato il suo ciclo iconografico, riconducibile alla figura del secondo artista del manoscritto Français 823 della Bibliothèque nationale di Parigi, che è stato ipotizzato, ma non unanimemente, possa essere identificato con il miniatore Pierre o Perrin Remiet, citato in diversi documenti parigini che si scalano tra il 1386 e il 1428. L’articolo si sofferma sui manoscritti usciti da questa bottega, cercando laddove possibile di riconoscerne i primi destinatari. Ne emerge l’immagine di una bottega di miniatori piuttosto fertile, specializzata nella decorazione di testi di contenuto profano e in lingua volgare, e attiva per clienti di estrazione sociale diversa, tra cui alcuni dei più grandi bibliofili del tempo, primo tra tutti il duca Jean de Berry. L’articolo si chiude con considerazioni relative alla storia originaria delle Grandes Chroniques di Torino, che non è escluso possano essere entrate nelle collezioni sabaude già in epoca tardomedievale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Scrineum Saroni 17-1 2020 compresso.pdf
Accesso aperto
Descrizione: Articolo principale
Tipo di file:
PDF EDITORIALE
Dimensione
6.64 MB
Formato
Adobe PDF
|
6.64 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.