Il saggio esplora l'evoluzione della tradizione politico-giuridica tedesca, analizzando l’elaborazione del concetto di "governance" dalla prima modernità fino ai giorni nostri, concentrandosi sull’adozione di nuovi paradigmi teorici dalla metà del XX secolo, in particolare sulla sociologia sistemica e sulla Steuerungstheorie (teoria della gestione), attraverso i contributi di autori come Niklas Luhmann, Renate Mayntz e Fritz W. Scharpf. La riflessione si sviluppa attorno alla storia della statualità germanica, intrecciando concetti di governance, diritto amministrativo e la dottrina dello Stato (Staatslehre), mettendo in evidenza le peculiarità della tradizione tedesca rispetto ad altri modelli europei. Il contributo delinea un percorso che attraversa tre fasi principali della storia politica tedesca: 1) la fase protomoderna dell'Altes Reich, caratterizzata da una struttura federale e un sistema di amministrazione locale che anticipa concetti di governance moderna, 2) la fase post-napoleonica, in cui si sviluppa il diritto amministrativo e si esplora la sovranità statale, fino al dibattito sulla sovranità tra Hans Kelsen e Carl Schmitt, e 3) la fase post-totalitaria, in cui la centralità del diritto e dei diritti fondamentali guida la riflessione sulla governance. Queste fasi sono segnate da discontinuità significative, ma anche da continuità strutturali, come la vocazione federalistica radicata nell'impero tedesco e la centralità della burocrazia amministrativa. Il percorso evolutivo della dottrina dello Stato in Germania tra l'Ottocento e il Novecento evidenzia il passaggio da uno Stato burocratico e autoritario, fondato sulla stabilità e sull'efficienza amministrativa, a un modello di Stato in grado di rispondere alle sfide della modernità, come la questione sociale e l'industrializzazione. Le varie teorie sviluppate nel corso del secolo, dall’idealizzazione della burocrazia alla pianificazione economica, fino alla "democrazia economica", hanno contribuito alla definizione di uno Stato che, pur mantenendo un forte accento sull'intervento pubblico, cercava di preservare l'equilibrio tra libertà e giustizia sociale. La governance è caratterizzata dalla cooperazione tra attori pubblici e privati, dall'autoregolazione dei sottosistemi e dalla crescente importanza del sapere e delle competenze. Il concetto di Steuerung emerge come una forma di coordinamento sociale e politico che non implica il dominio da parte di un singolo soggetto, ma il controllo distribuito su una rete di attori interconnessi, sempre più in un contesto globale e transnazionale
Teorie tedesche del governo e della governamentalità. Dalla cameralistica alla Steuerungssoziologie
Ponso Marzia
2021-01-01
Abstract
Il saggio esplora l'evoluzione della tradizione politico-giuridica tedesca, analizzando l’elaborazione del concetto di "governance" dalla prima modernità fino ai giorni nostri, concentrandosi sull’adozione di nuovi paradigmi teorici dalla metà del XX secolo, in particolare sulla sociologia sistemica e sulla Steuerungstheorie (teoria della gestione), attraverso i contributi di autori come Niklas Luhmann, Renate Mayntz e Fritz W. Scharpf. La riflessione si sviluppa attorno alla storia della statualità germanica, intrecciando concetti di governance, diritto amministrativo e la dottrina dello Stato (Staatslehre), mettendo in evidenza le peculiarità della tradizione tedesca rispetto ad altri modelli europei. Il contributo delinea un percorso che attraversa tre fasi principali della storia politica tedesca: 1) la fase protomoderna dell'Altes Reich, caratterizzata da una struttura federale e un sistema di amministrazione locale che anticipa concetti di governance moderna, 2) la fase post-napoleonica, in cui si sviluppa il diritto amministrativo e si esplora la sovranità statale, fino al dibattito sulla sovranità tra Hans Kelsen e Carl Schmitt, e 3) la fase post-totalitaria, in cui la centralità del diritto e dei diritti fondamentali guida la riflessione sulla governance. Queste fasi sono segnate da discontinuità significative, ma anche da continuità strutturali, come la vocazione federalistica radicata nell'impero tedesco e la centralità della burocrazia amministrativa. Il percorso evolutivo della dottrina dello Stato in Germania tra l'Ottocento e il Novecento evidenzia il passaggio da uno Stato burocratico e autoritario, fondato sulla stabilità e sull'efficienza amministrativa, a un modello di Stato in grado di rispondere alle sfide della modernità, come la questione sociale e l'industrializzazione. Le varie teorie sviluppate nel corso del secolo, dall’idealizzazione della burocrazia alla pianificazione economica, fino alla "democrazia economica", hanno contribuito alla definizione di uno Stato che, pur mantenendo un forte accento sull'intervento pubblico, cercava di preservare l'equilibrio tra libertà e giustizia sociale. La governance è caratterizzata dalla cooperazione tra attori pubblici e privati, dall'autoregolazione dei sottosistemi e dalla crescente importanza del sapere e delle competenze. Il concetto di Steuerung emerge come una forma di coordinamento sociale e politico che non implica il dominio da parte di un singolo soggetto, ma il controllo distribuito su una rete di attori interconnessi, sempre più in un contesto globale e transnazionale| File | Dimensione | Formato | |
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