Obiettivo di questo contributo è proporre alcune considerazioni sulla configurazione e sulle relazioni tra i campi disciplinari delle digital humanities (DH) e delle culture documentarie (bibliografia, biblioteconomia, documentazione, LIS-Library & information science). Un tema ampio ed articolato come questo può essere preso in esame a partire da molti punti di vista, che si cercherà di individuare discutendo fonti, stili interpretativi, retoriche e metodologie tra di loro sensibilmente divergenti. Per questo è necessario, in primo luogo, un atteggiamento interpretativo critico, consapevole dei contesti di produzione dei contenuti della fonte, in grado di individuarne le finalità implicite ed esplicite; è necessaria insomma una quota rilevante di ragionevole decostruzione, tanto più utile in due ambiti disciplinari dal pro-filo incerto, caratterizzati dal riferimento ad 'oggetti' polisemici e di grande complessità, come 'libro', 'informazione', 'biblioteca', 'digitale', 'scienze umane', e così via. LL'articolo è strutturato in cinque paragrafi. Nel primo viene discusso lo stato dell'arte del dibattito sul concetto di 'disciplina'; nel secondo, ciò cui si fa riferimento con l'espressione digital humanities; nel terzo, la stessa analisi viene applicata alle culture documentarie. Il quarto paragrafo si occupa dei confini e delle intersezioni, verificate o auspicate, tra DH e culture documentarie. Il quinto, infine, propone alcune considerazioni finali, sulle 'cose strane' che si verificano nei luoghi, linguistici e concettuali, cui le fonti discusse si correlano.

Digital humanities e culture documentarie: un modello di analisi, valutazione, interpretazione

Maurizio Vivarelli
2020-01-01

Abstract

Obiettivo di questo contributo è proporre alcune considerazioni sulla configurazione e sulle relazioni tra i campi disciplinari delle digital humanities (DH) e delle culture documentarie (bibliografia, biblioteconomia, documentazione, LIS-Library & information science). Un tema ampio ed articolato come questo può essere preso in esame a partire da molti punti di vista, che si cercherà di individuare discutendo fonti, stili interpretativi, retoriche e metodologie tra di loro sensibilmente divergenti. Per questo è necessario, in primo luogo, un atteggiamento interpretativo critico, consapevole dei contesti di produzione dei contenuti della fonte, in grado di individuarne le finalità implicite ed esplicite; è necessaria insomma una quota rilevante di ragionevole decostruzione, tanto più utile in due ambiti disciplinari dal pro-filo incerto, caratterizzati dal riferimento ad 'oggetti' polisemici e di grande complessità, come 'libro', 'informazione', 'biblioteca', 'digitale', 'scienze umane', e così via. LL'articolo è strutturato in cinque paragrafi. Nel primo viene discusso lo stato dell'arte del dibattito sul concetto di 'disciplina'; nel secondo, ciò cui si fa riferimento con l'espressione digital humanities; nel terzo, la stessa analisi viene applicata alle culture documentarie. Il quarto paragrafo si occupa dei confini e delle intersezioni, verificate o auspicate, tra DH e culture documentarie. Il quinto, infine, propone alcune considerazioni finali, sulle 'cose strane' che si verificano nei luoghi, linguistici e concettuali, cui le fonti discusse si correlano.
2020
60
3
553
589
https://aibstudi.aib.it/article/view/12471
Digital humanities, bibliografia, biblioteconomia, scienza dell'informazione
Maurizio Vivarelli
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