La stagione pandemica che ha accompagnato le nostre vita nell’ultimo anno ha rimesso al centro dell’attenzione generale il tema della scuola e ha sollecitato le forze politiche e sindacali, i gruppi professionali degli insegnanti, le famiglie a riconsiderare il ruolo e la funzione dell’istruzione. Quanto è avvenuto fulmineamente e imprevedibilmente nella seconda parte dell’anno scolastico 2019-2020 ha infatti aperto nuove e insospettate prospettive e ha dimostrato che, con tutti i limiti del caso e senza farsi prendere da eccessivi entusiasmi, si può avere “un’altra scuola” e non solo discuterne in astratto. Chi, fino ad un anno fa, avrebbe mai detto, per esempio, che gli studenti avrebbero rimesso la scuola al centro della loro vita anziché considerarla una noiosa pratica quotidiana? Che avrebbero cercato ansiosamente il contatto non soltanto con i loro compagni, ma anche con gli insegnanti attraverso tutte le forme e le modalità on line possibili e rivendicato contro la didattica a distanza il diritto a fruire della didattica in presenza? Chi avrebbe mai scommesso che in poco tempo gli insegnanti – se pur a macchia di leopardo e con livelli di competenza molto diversa – si sarebbero prontamente attivati, mettendo in campo energie insospettate pur di assicurare un rapporto diretto con i loro allievi e dare continuità all’insegnamento? Ma nelle aule scolastiche è accaduto qualcosa di più. Si è avviato un processo di trasformazione delle pratiche didattiche senza precedenti con il ricorso a un modello di insegnamento/apprendimento differente (casalingo, didattica a distanza, mancanza di rapporti in presenza con i docenti, smembramento della classe) da quello scolastico tradizionale che ha avviato un ampio dibattito sulle opportunità offerte dalla digitalizzazione. L’interrogativo su cui si è intavolata la discussione può essere così riassunto: le esperienze condotte per il momento in modo alquanto spontaneo e affidate alla buona volontà degli insegnanti (e dei genitori) possono costituire l’antefatto di una trasformazione scolastica e formativa in grado di modificare in modo sostanziale pratiche didattiche e forme organizzative che non risponderebbero più in toto o parzialmente alle esigenze attuali? E, se sì, si può immaginare in un futuro neppur troppo lontano una riforma scolastica centrata sulla Didattica a distanza o comunque una didattica in presenza integrata da cospicue dosi di digitalizzazione? Oppure si tratta di una semplice e necessaria parentesi destinata a chiudersi non appena sarà possibile tornare a una certa normalità? Sollecitati da questi interrogativi e senza alcuna pretesa di fornire risposte definitive abbiamo pensato di riproporre una nuova edizione – adeguatamente rivista e ampliata proprio in relazione alle novità in corso – del volume apparso nel 2017. Attraverso una trattazione agile e documentata il testo persegue lo scopo di presentare a studenti, laureati che si preparano all’insegnamento e ai docenti interessati a restare aggiornati sui dibattiti sul futuro della scuola, gli scenari e le prospettive di cambiamento che a livello nazionale e internazionale sono oggetto di attenta riflessione, ora sollecitati anche dalla necessità di rispondere a una situazione di emergenza.

Quale futuro per l'istruzione - Seconda edizione riveduta e ampliata

Mario Castoldi
Co-first
2021-01-01

Abstract

La stagione pandemica che ha accompagnato le nostre vita nell’ultimo anno ha rimesso al centro dell’attenzione generale il tema della scuola e ha sollecitato le forze politiche e sindacali, i gruppi professionali degli insegnanti, le famiglie a riconsiderare il ruolo e la funzione dell’istruzione. Quanto è avvenuto fulmineamente e imprevedibilmente nella seconda parte dell’anno scolastico 2019-2020 ha infatti aperto nuove e insospettate prospettive e ha dimostrato che, con tutti i limiti del caso e senza farsi prendere da eccessivi entusiasmi, si può avere “un’altra scuola” e non solo discuterne in astratto. Chi, fino ad un anno fa, avrebbe mai detto, per esempio, che gli studenti avrebbero rimesso la scuola al centro della loro vita anziché considerarla una noiosa pratica quotidiana? Che avrebbero cercato ansiosamente il contatto non soltanto con i loro compagni, ma anche con gli insegnanti attraverso tutte le forme e le modalità on line possibili e rivendicato contro la didattica a distanza il diritto a fruire della didattica in presenza? Chi avrebbe mai scommesso che in poco tempo gli insegnanti – se pur a macchia di leopardo e con livelli di competenza molto diversa – si sarebbero prontamente attivati, mettendo in campo energie insospettate pur di assicurare un rapporto diretto con i loro allievi e dare continuità all’insegnamento? Ma nelle aule scolastiche è accaduto qualcosa di più. Si è avviato un processo di trasformazione delle pratiche didattiche senza precedenti con il ricorso a un modello di insegnamento/apprendimento differente (casalingo, didattica a distanza, mancanza di rapporti in presenza con i docenti, smembramento della classe) da quello scolastico tradizionale che ha avviato un ampio dibattito sulle opportunità offerte dalla digitalizzazione. L’interrogativo su cui si è intavolata la discussione può essere così riassunto: le esperienze condotte per il momento in modo alquanto spontaneo e affidate alla buona volontà degli insegnanti (e dei genitori) possono costituire l’antefatto di una trasformazione scolastica e formativa in grado di modificare in modo sostanziale pratiche didattiche e forme organizzative che non risponderebbero più in toto o parzialmente alle esigenze attuali? E, se sì, si può immaginare in un futuro neppur troppo lontano una riforma scolastica centrata sulla Didattica a distanza o comunque una didattica in presenza integrata da cospicue dosi di digitalizzazione? Oppure si tratta di una semplice e necessaria parentesi destinata a chiudersi non appena sarà possibile tornare a una certa normalità? Sollecitati da questi interrogativi e senza alcuna pretesa di fornire risposte definitive abbiamo pensato di riproporre una nuova edizione – adeguatamente rivista e ampliata proprio in relazione alle novità in corso – del volume apparso nel 2017. Attraverso una trattazione agile e documentata il testo persegue lo scopo di presentare a studenti, laureati che si preparano all’insegnamento e ai docenti interessati a restare aggiornati sui dibattiti sul futuro della scuola, gli scenari e le prospettive di cambiamento che a livello nazionale e internazionale sono oggetto di attenta riflessione, ora sollecitati anche dalla necessità di rispondere a una situazione di emergenza.
2021
Mondadori Università
1
275
9788861849358
Innovazione scolastica
Mario Castoldi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1783795
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