Quando a meno di un metro ne va della nostra vita, il tema della distanza diventa impellente. Esso ci parla di una necessità (la nostra sopravvivenza) e di un bisogno (la prossimità degli altri). In questo interstizio, in cui maturano tanto l’odierna salvezza (paurosamente apolitica) quanto il nostro desiderio di continuare a essere animali politici (oggi da stigmatizzare), osserviamo turbati, dal fondo delle nostre celle-abitazioni, il cambiamento in atto della politica, del lavoro, della comunicazione, del fare la spesa, degli affetti e della didattica. Mutamenti di pratiche di vita cui forse non davamo molto peso, ma su cui – e ciò è evidente proprio quando queste pratiche risultano impossibilitate a livello di prescrizione – si struttura il nostro vivere sociale.
La banalità virale. Quando interpretare il mondo risulta impossibile
Gianluca Cuozzo
2020-01-01
Abstract
Quando a meno di un metro ne va della nostra vita, il tema della distanza diventa impellente. Esso ci parla di una necessità (la nostra sopravvivenza) e di un bisogno (la prossimità degli altri). In questo interstizio, in cui maturano tanto l’odierna salvezza (paurosamente apolitica) quanto il nostro desiderio di continuare a essere animali politici (oggi da stigmatizzare), osserviamo turbati, dal fondo delle nostre celle-abitazioni, il cambiamento in atto della politica, del lavoro, della comunicazione, del fare la spesa, degli affetti e della didattica. Mutamenti di pratiche di vita cui forse non davamo molto peso, ma su cui – e ciò è evidente proprio quando queste pratiche risultano impossibilitate a livello di prescrizione – si struttura il nostro vivere sociale.File | Dimensione | Formato | |
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