I tre capitoli operano un inquadramento dei diversi poteri sanzionatori dell’Autorità nazionale anticorruzione. Le fattispecie sanzionatorie e i procedimenti amministrativi di accertamento e irrogazione, in materia di contratti pubblici e nelle diverse manifestazioni della prevenzione della corruzione, sono riconducibili al potere di vigilanza e, secondo una certa accezione, ai compiti di amministrazione attiva rimessi alla stessa Autorità. Il primo capitolo effettua conseguentemente alcune valutazioni preliminari: la natura giuridica delle sanzioni in questione, la conformazione del principio di legalità nell’attribuzione all’Autorità del correlato potere e nella definizione del suo oggetto, il rapporto sussistente tra l’autonomia normativa dell’Autorità e la fonte legislativa. Valuta l’ascrivibilità dei procedimenti sanzionatori oggetto di studio alla disciplina generale del procedimento amministrativo e/o alla disciplina generale sulle sanzioni amministrative di cui alla legge n. 689 del 1981, laddove si richieda l’interpretazione analogica per colmare lacune normative lasciate dal legislatore e non risolte dai regolamenti della stessa Autorità. In questo quadro il secondo capitolo opera una ricognizione delle previsioni normative sanzionatorie. Il terzo capitolo analizza infine i serventi procedimenti amministrativi: il procedimento sanzionatorio in materia di contratti pubblici, il procedimento sanzionatorio per l’omessa adozione dei Piani triennali di prevenzione della corruzione, dei Programmi triennali di trasparenza, dei Codici di comportamento, il procedimento sanzionatorio per violazione degli obblighi di trasparenza e il procedimento sanzionatorio in materia di whistleblowing.
I PRINCIPI SANZIONATORI. RICOGNIZIONE DELLE PREVISIONI NORMATIVE SANZIONATORIE. I PROCEDIMENTI SANZIONATORI.
SERGIO FOA'
2021-01-01
Abstract
I tre capitoli operano un inquadramento dei diversi poteri sanzionatori dell’Autorità nazionale anticorruzione. Le fattispecie sanzionatorie e i procedimenti amministrativi di accertamento e irrogazione, in materia di contratti pubblici e nelle diverse manifestazioni della prevenzione della corruzione, sono riconducibili al potere di vigilanza e, secondo una certa accezione, ai compiti di amministrazione attiva rimessi alla stessa Autorità. Il primo capitolo effettua conseguentemente alcune valutazioni preliminari: la natura giuridica delle sanzioni in questione, la conformazione del principio di legalità nell’attribuzione all’Autorità del correlato potere e nella definizione del suo oggetto, il rapporto sussistente tra l’autonomia normativa dell’Autorità e la fonte legislativa. Valuta l’ascrivibilità dei procedimenti sanzionatori oggetto di studio alla disciplina generale del procedimento amministrativo e/o alla disciplina generale sulle sanzioni amministrative di cui alla legge n. 689 del 1981, laddove si richieda l’interpretazione analogica per colmare lacune normative lasciate dal legislatore e non risolte dai regolamenti della stessa Autorità. In questo quadro il secondo capitolo opera una ricognizione delle previsioni normative sanzionatorie. Il terzo capitolo analizza infine i serventi procedimenti amministrativi: il procedimento sanzionatorio in materia di contratti pubblici, il procedimento sanzionatorio per l’omessa adozione dei Piani triennali di prevenzione della corruzione, dei Programmi triennali di trasparenza, dei Codici di comportamento, il procedimento sanzionatorio per violazione degli obblighi di trasparenza e il procedimento sanzionatorio in materia di whistleblowing.File | Dimensione | Formato | |
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