Collegandosi a un’emergente, sebbene ancora embrionale, «teoria critica” del web 2.0, il saggio esplora il tema del web 2.0 e degli User Generated Content in relazione al framework della sociologia dei consumi, inserendolo in un più ampio dibattito e discussione delle categorie sociologiche del «consumo consapevole», il «consumo critico», e persino della «decrescita dei consumi’. Obiettivo del saggio è analizzare come il web 2.0, sebbene sia stato negli ultimi anni proposto come un nuovo modello di smarcamento dei consumatori dall’industria culturale, un sistema dove essi divengono protagonisti, co-creatori, artefici della produzione mediale, possa essere letto, viceversa, in maniera più «integrata» come un nuovo canale e un sistema di rigenerazione, da parte dell’industria mediale, delle proprie leve di attrazione e fidelizzazione del pubblico, nonché un nuovo sistema di produzione di plusvalore da parte dell’industria mediale. Il web 2.0 viene così associato ad altre forme contemporanee di rigenerazione e rialimentazione dell’immaginario e dell’industria dei consumi. Forme di in-consumo, dicotomie valoriali – quali il «consumo/non consumistico», il «consumo/attivo», il «consumo/eterno» – che, lungi dal rappresentare realmente proposte di sovvertimento del sistema dei consumi, e decolonizzare l’immaginario (Fabris 2010), agiscono nella direzione di inglobare le contraddizioni contemporanee, assorbendone e neutralizzandone il potere sovversivo, e ricordandoci, ancora una volta, che è semplicemente impossibile, oggi, non consumare.

Web 2.0, consumo-attivo e nuovi immaginari di in-consumo

TADDEO G
2012-01-01

Abstract

Collegandosi a un’emergente, sebbene ancora embrionale, «teoria critica” del web 2.0, il saggio esplora il tema del web 2.0 e degli User Generated Content in relazione al framework della sociologia dei consumi, inserendolo in un più ampio dibattito e discussione delle categorie sociologiche del «consumo consapevole», il «consumo critico», e persino della «decrescita dei consumi’. Obiettivo del saggio è analizzare come il web 2.0, sebbene sia stato negli ultimi anni proposto come un nuovo modello di smarcamento dei consumatori dall’industria culturale, un sistema dove essi divengono protagonisti, co-creatori, artefici della produzione mediale, possa essere letto, viceversa, in maniera più «integrata» come un nuovo canale e un sistema di rigenerazione, da parte dell’industria mediale, delle proprie leve di attrazione e fidelizzazione del pubblico, nonché un nuovo sistema di produzione di plusvalore da parte dell’industria mediale. Il web 2.0 viene così associato ad altre forme contemporanee di rigenerazione e rialimentazione dell’immaginario e dell’industria dei consumi. Forme di in-consumo, dicotomie valoriali – quali il «consumo/non consumistico», il «consumo/attivo», il «consumo/eterno» – che, lungi dal rappresentare realmente proposte di sovvertimento del sistema dei consumi, e decolonizzare l’immaginario (Fabris 2010), agiscono nella direzione di inglobare le contraddizioni contemporanee, assorbendone e neutralizzandone il potere sovversivo, e ricordandoci, ancora una volta, che è semplicemente impossibile, oggi, non consumare.
2012
2
331
344
teoria critica web 2.0; consumo critico; culture partecipative
TADDEO G
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