Paradiso XX. Una soluzione poetica per il «gran digiuno»

Il saggio presenta una lettura del canto XX del "Paradiso", soffermandosi particolarmente sulla presenza di due personaggi del mondo pagano, Traiano e Rifeo, nel cielo dei Giusti. Con la collocazione dei due pagani tra i beati in paradiso, Dante valorizza particolarmente la virtù cardinale della Giustizia, ma risolve anche un problema che percorre tutto il poema, ovvero come sia possibile che la giustizia divina condanni coloro che hanno vissuto correttamente se non hanno conosciuto Cristo per ragioni da loro non dipendenti. Poeticamente egli trova così modo di superare il dogma della condanna di chi non ha ricevuto battesimo, sebbene gli resti conforme, giustificando un battesimo 'eccentrico' per i due personaggi.