La pandemia globale Covid-19 ha prodotto cambiamenti cruciali nell’organizzazione della vita quotidiana delle famiglie in Italia come in tutti i Paesi sviluppati. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, moltissime persone si sono trovate a lavorare da casa, in un contesto in cui sono stati chiusi i servizi socio-educativi e le scuole e l’attività didattica è stata svolta (quasi) esclusivamente a distanza. Molte altre hanno perso l’occupazione o hanno dovuto affrontare una interruzione dell’attività lavorativa più o meno temporanea. Quali le conseguenze di breve e lungo periodo della pandemia sui corsi di vita di uomini e donne, di giovani e futuri cittadini? Come in questo 2020, caratterizzato da restrizioni imposte dalla misure di contenimento e distanziamento è stato affrontato il dilemma tra famiglia e lavoro, tra tempi di vita e tempi di lavoro, tra lavoro in remoto e figli in DAD? Tra cura e lavoro? Quali conseguenze questa nuova situazione avrà sulla vite degli individui delle coppie, sulle relazioni di genere e di generazione con riguardo ai progetti di vita tra famiglia e lavoro? È noto che l’Italia è entrata nell’emergenza sanitaria come uno dei Paesi in Europa con maggiori disuguaglianze sociali e con uno dei più ampi squilibri sul fronte famiglia-lavoro, anche a causa di un welfare state debole, storicamente basato sul lavoro gratuito delle donne e sulle solidarietà familiari intergenerazionali, sia verso l’alto che verso il basso. L’articolo, adottando la prospettiva del corso, e a partire da alcune delle principali indagini svolte nel 2020, illustra i cambiamenti e le conseguenze prodotti della pandemia nel modo in cui si vive (si lavora, si cura e si studia) quotidianamente. Nell’ultima parte dell’articolo si ricostruiscono le principali politiche di intervento con riguardo a vita, famiglia e lavoro e si farà il punto per un’agenda delle riforme possibili.

Gli insegnamenti dell'emergenza. Ripensare i tempi del lavoro e della cura, fuori e dentro la famiglia

Naldini Manuela
2021-01-01

Abstract

La pandemia globale Covid-19 ha prodotto cambiamenti cruciali nell’organizzazione della vita quotidiana delle famiglie in Italia come in tutti i Paesi sviluppati. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, moltissime persone si sono trovate a lavorare da casa, in un contesto in cui sono stati chiusi i servizi socio-educativi e le scuole e l’attività didattica è stata svolta (quasi) esclusivamente a distanza. Molte altre hanno perso l’occupazione o hanno dovuto affrontare una interruzione dell’attività lavorativa più o meno temporanea. Quali le conseguenze di breve e lungo periodo della pandemia sui corsi di vita di uomini e donne, di giovani e futuri cittadini? Come in questo 2020, caratterizzato da restrizioni imposte dalla misure di contenimento e distanziamento è stato affrontato il dilemma tra famiglia e lavoro, tra tempi di vita e tempi di lavoro, tra lavoro in remoto e figli in DAD? Tra cura e lavoro? Quali conseguenze questa nuova situazione avrà sulla vite degli individui delle coppie, sulle relazioni di genere e di generazione con riguardo ai progetti di vita tra famiglia e lavoro? È noto che l’Italia è entrata nell’emergenza sanitaria come uno dei Paesi in Europa con maggiori disuguaglianze sociali e con uno dei più ampi squilibri sul fronte famiglia-lavoro, anche a causa di un welfare state debole, storicamente basato sul lavoro gratuito delle donne e sulle solidarietà familiari intergenerazionali, sia verso l’alto che verso il basso. L’articolo, adottando la prospettiva del corso, e a partire da alcune delle principali indagini svolte nel 2020, illustra i cambiamenti e le conseguenze prodotti della pandemia nel modo in cui si vive (si lavora, si cura e si studia) quotidianamente. Nell’ultima parte dell’articolo si ricostruiscono le principali politiche di intervento con riguardo a vita, famiglia e lavoro e si farà il punto per un’agenda delle riforme possibili.
2021
1/2021
513
88
96
https://www.rivistailmulino.it/isbn/9788815296528
famiglia, lavoro, pandemia, conciliazione, tempi di vita
Naldini Manuela
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