Nonostante non manchi una storiografia locale di riferimento, i moti in Piemonte del 1821 difettano ancora di una lettura che dia il giusto peso all’aspetto storico-costituzionale. Quando il “rivoluzionario” principe di Carignano Carlo Alberto, dopo l’abdicazione di Vittorio Emanuele I, concesse la Costituzione si apriva una crisi nella storia secolare della dinastia e del regno di Sardegna: le libertà e i diritti di rappresentanza rompevano per la prima volta il patto di fedeltà diretto tra re e popolo caratteristico dello Stato assoluto. Il nuovo sistema politico non era autoctono ma, tra i tanti modelli possibili, guardava a quello della Spagna. Servendomi dell’ampia bibliografia disponibile, ho indagato sugli influssi nazionali e internazionali di quell’effimera stagione. Ma non solo: ho dato risalto anche alla provenienza sociale e geografica dei protagonisti della rivoluzione (tra nobiltà e borghesia, tra centro e periferia dello Stato) e alle conseguenze delle loro azioni. Se l’insurrezione venne abbattuta dal convergere delle forze realiste e dell’esercito austriaco, la sua eredità pesò sulla dinastia. Nel 1823, durante la guerra tra Spagna e Francia, Carlo Alberto divenne l’eroe del Trocadero: una scelta reazionaria che influenzò il futuro del Savoia. Di certo l’ombra della costituzione di Cadice accompagnò Carlo Alberto fino al 1848, anno della concessione dello Statuto. L’evoluzione verso un testo costituzionale più moderato segnerà non poco la stagione politica preunitaria. La costituzione di Cadice divenne con il tempo un simbolo della libertà e gli esuli del 1821 andarono a combattere in Europa per i popoli oppressi dalla Santa Alleanza.
Do as the Spaniards do: The 1821 Piedmont insurrection and the birth of constitutionalism
Pierangelo Gentile
First
2021-01-01
Abstract
Nonostante non manchi una storiografia locale di riferimento, i moti in Piemonte del 1821 difettano ancora di una lettura che dia il giusto peso all’aspetto storico-costituzionale. Quando il “rivoluzionario” principe di Carignano Carlo Alberto, dopo l’abdicazione di Vittorio Emanuele I, concesse la Costituzione si apriva una crisi nella storia secolare della dinastia e del regno di Sardegna: le libertà e i diritti di rappresentanza rompevano per la prima volta il patto di fedeltà diretto tra re e popolo caratteristico dello Stato assoluto. Il nuovo sistema politico non era autoctono ma, tra i tanti modelli possibili, guardava a quello della Spagna. Servendomi dell’ampia bibliografia disponibile, ho indagato sugli influssi nazionali e internazionali di quell’effimera stagione. Ma non solo: ho dato risalto anche alla provenienza sociale e geografica dei protagonisti della rivoluzione (tra nobiltà e borghesia, tra centro e periferia dello Stato) e alle conseguenze delle loro azioni. Se l’insurrezione venne abbattuta dal convergere delle forze realiste e dell’esercito austriaco, la sua eredità pesò sulla dinastia. Nel 1823, durante la guerra tra Spagna e Francia, Carlo Alberto divenne l’eroe del Trocadero: una scelta reazionaria che influenzò il futuro del Savoia. Di certo l’ombra della costituzione di Cadice accompagnò Carlo Alberto fino al 1848, anno della concessione dello Statuto. L’evoluzione verso un testo costituzionale più moderato segnerà non poco la stagione politica preunitaria. La costituzione di Cadice divenne con il tempo un simbolo della libertà e gli esuli del 1821 andarono a combattere in Europa per i popoli oppressi dalla Santa Alleanza.| File | Dimensione | Formato | |
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