Il titolo dell’articolo è funzionale a ciò che esso contiene, ovvero la segnalazione e l’edizione dell’originale di una lettera inviata, a fine luglio del 1927, da Cesare Pavese all’amico Tullio Pinelli e conosciuta finora solo tramite la minuta. Le innumerevoli differenze tra i due testi dimostrano la fine e caparbia ricerca stilistica portata avanti da Pavese, sia nei versi che in prosa, senza eccezione per le lettere, un genere solo apparentemente minore ma per lui ugualmente serio e impegnativo.

Una lettera ritrovata

Masoero Mariarosa
2020-01-01

Abstract

Il titolo dell’articolo è funzionale a ciò che esso contiene, ovvero la segnalazione e l’edizione dell’originale di una lettera inviata, a fine luglio del 1927, da Cesare Pavese all’amico Tullio Pinelli e conosciuta finora solo tramite la minuta. Le innumerevoli differenze tra i due testi dimostrano la fine e caparbia ricerca stilistica portata avanti da Pavese, sia nei versi che in prosa, senza eccezione per le lettere, un genere solo apparentemente minore ma per lui ugualmente serio e impegnativo.
2020
116
2
189
199
Cesare Pavese, Tullio Pinelli
Masoero Mariarosa
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
189-199 Masoero .pdf

Accesso riservato

Tipo di file: PDF EDITORIALE
Dimensione 96.11 kB
Formato Adobe PDF
96.11 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1801758
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact