L’osservazione diretta del paesaggio e dell’ambiente della montagna praticata anche a scopi scientifici dal Club Alpino Italiano, suggerisce al sodalizio anche l’applicazione di una modalità di diffusione delle conoscenze geografiche orientata alla loro messa in scena attraverso l’allestimento di esposizioni temporanee e installazioni museali. Sin dagli anni immediatamente successivi alla fondazione del Club Alpino panorami, disegni e bozzetti originali di paesaggi di montagna, fotografie, diorami, rappresentazioni cartografiche, collezioni botaniche, mineralogiche e manufatti delle «piccole industrie» alpine sono esposti in occasione di mostre nazionali e internazionali, non solo realizzate nell’ambito dei convegni a tema alpinistico, ma anche in seno a congressi geografici e esposizioni nazionali, che costituiscono per il CAI occasione di impegno per l’allestimento di evocazioni del paesaggio alpino tanto con la proposta al pubblico di iconografie di varia natura, quanto attraverso la diretta presentazione di suoi costituenti naturali e antropici. Parallelamente a tali esposizioni temporanee a far corso dal 1874, con la Vedetta Alpina viene dato avvio al primo nucleo di un’esposizione permanente che, attraverso la trasformazione in Stazione Alpina, porterà all’innovativo impianto del Museo Alpinistico, successivamente affiancato anche dall’espressione “vivente” del giardino botanico «Allionia». Si vuole qui indagare la modalità attraverso cui tali dispositivi - avvicinando il paesaggio montano ad un pubblico che non ne fruisce direttamente e rendendo «quasi familiare la conoscenza delle più cospicue vette che si disegnano all’orizzonte» - assolvono alla duplice funzione di divulgare e allo stesso tempo di costruire una certa immagine della montagna, illustrandola attraverso differenti tipologie di media e riproponendo lembi di paesaggi e ambienti montani trapiantati nel contesto urbano.
Mettere in mostra il paesaggio. Esposizioni museali e geografia nell’attività scientifica del Club Alpino Italiano
Paola PRESSENDA
2021-01-01
Abstract
L’osservazione diretta del paesaggio e dell’ambiente della montagna praticata anche a scopi scientifici dal Club Alpino Italiano, suggerisce al sodalizio anche l’applicazione di una modalità di diffusione delle conoscenze geografiche orientata alla loro messa in scena attraverso l’allestimento di esposizioni temporanee e installazioni museali. Sin dagli anni immediatamente successivi alla fondazione del Club Alpino panorami, disegni e bozzetti originali di paesaggi di montagna, fotografie, diorami, rappresentazioni cartografiche, collezioni botaniche, mineralogiche e manufatti delle «piccole industrie» alpine sono esposti in occasione di mostre nazionali e internazionali, non solo realizzate nell’ambito dei convegni a tema alpinistico, ma anche in seno a congressi geografici e esposizioni nazionali, che costituiscono per il CAI occasione di impegno per l’allestimento di evocazioni del paesaggio alpino tanto con la proposta al pubblico di iconografie di varia natura, quanto attraverso la diretta presentazione di suoi costituenti naturali e antropici. Parallelamente a tali esposizioni temporanee a far corso dal 1874, con la Vedetta Alpina viene dato avvio al primo nucleo di un’esposizione permanente che, attraverso la trasformazione in Stazione Alpina, porterà all’innovativo impianto del Museo Alpinistico, successivamente affiancato anche dall’espressione “vivente” del giardino botanico «Allionia». Si vuole qui indagare la modalità attraverso cui tali dispositivi - avvicinando il paesaggio montano ad un pubblico che non ne fruisce direttamente e rendendo «quasi familiare la conoscenza delle più cospicue vette che si disegnano all’orizzonte» - assolvono alla duplice funzione di divulgare e allo stesso tempo di costruire una certa immagine della montagna, illustrandola attraverso differenti tipologie di media e riproponendo lembi di paesaggi e ambienti montani trapiantati nel contesto urbano.File | Dimensione | Formato | |
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