La Breve descrizione della città di Napoli e del suo contorno (1792) di Giuseppe Maria Galanti comincia con un breve paragrafo sulla «Situazione di Napoli», ovvero sulla posizione geografica della città capitale del Mezzogiorno d’Italia. Napoli era presentata come la città europea con la migliore «situazione», in ragione delle sue eccezionali risorse naturali e della posizione geografica nel Mediterraneo del Regno di Napoli. Se adeguatamente sfruttata, questa «situazione» mediterranea poteva contrastare i problemi di arretratezza economica del Regno e lo squilibro tra capitale e province. Non era la prima volta che Galanti formulava riflessioni di questo tipo e non era affatto isolato. La questione è infatti ben presente agli illuministi meridionali del Settecento (Antonio Genovesi, Gaetano Filangieri, Giuseppe Palmieri, etc.). Negli scritti di questi riformatori la “situazione” mediterranea di Napoli e del Mezzogiorno era un elemento centrale su cui fondare lo sviluppo del commercio e delle attività produttive. Si trattava di una via da percorrere per l’emancipazione del Regno dalla dipendenza delle potenze straniere. Il saggio propone un’analisi di questa riflessione che fu alla base della costruzione politico-identitaria del carattere marittimo e mediterraneo di Napoli e del Mezzogiorno. Lo studio dei testi dei riformatori meridionali consente un esame critico sul lungo periodo di un processo che è parte della costruzione del carattere nazionale italiano in relazione alla posizione geografica della penisola.
La «situazione» mediterranea di Napoli e del Mezzogiorno nel progetto riformatore settecentesco
Alessandro Tuccillo
2017-01-01
Abstract
La Breve descrizione della città di Napoli e del suo contorno (1792) di Giuseppe Maria Galanti comincia con un breve paragrafo sulla «Situazione di Napoli», ovvero sulla posizione geografica della città capitale del Mezzogiorno d’Italia. Napoli era presentata come la città europea con la migliore «situazione», in ragione delle sue eccezionali risorse naturali e della posizione geografica nel Mediterraneo del Regno di Napoli. Se adeguatamente sfruttata, questa «situazione» mediterranea poteva contrastare i problemi di arretratezza economica del Regno e lo squilibro tra capitale e province. Non era la prima volta che Galanti formulava riflessioni di questo tipo e non era affatto isolato. La questione è infatti ben presente agli illuministi meridionali del Settecento (Antonio Genovesi, Gaetano Filangieri, Giuseppe Palmieri, etc.). Negli scritti di questi riformatori la “situazione” mediterranea di Napoli e del Mezzogiorno era un elemento centrale su cui fondare lo sviluppo del commercio e delle attività produttive. Si trattava di una via da percorrere per l’emancipazione del Regno dalla dipendenza delle potenze straniere. Il saggio propone un’analisi di questa riflessione che fu alla base della costruzione politico-identitaria del carattere marittimo e mediterraneo di Napoli e del Mezzogiorno. Lo studio dei testi dei riformatori meridionali consente un esame critico sul lungo periodo di un processo che è parte della costruzione del carattere nazionale italiano in relazione alla posizione geografica della penisola.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



