I rapporti di Felice V (Amedeo VIII) e della sua curia con i vertici degli Ordini mendicanti e i loro frati e conventi nel decennio 1439 – 1449 contribuirono a “ridisegnare” la geografia religiosa sabauda. La partigianeria dei frati (ma anche dei monaci) per l’una o l’altra “obbedienza” – documentata con precisione dal "Bullarium" del papa basileese – fece da cassa di risonanza alle inquietudini del mondo monastico e conventuale quattrocentesco contribuendo ad accentuarne incertezza e instabilità, e acuendo i contrasti già esistenti tra conventuali e riformati. Insieme allo scollamento tra i frati e i loro ordini e conventi, la documentazione attesta il ruolo crescente dei frati subalpini (soprattutto i domenicani) di “obbedienza” basileese, che riuscirono a candidarsi con successo alla guida dei rispettivi ordini.
Frati in trincea. Felice V (Amedeo VIII di Savoia), gli ordini mendicanti e lo scisma di Basilea (1439 – 1449).
Laura Gaffuri
2021-01-01
Abstract
I rapporti di Felice V (Amedeo VIII) e della sua curia con i vertici degli Ordini mendicanti e i loro frati e conventi nel decennio 1439 – 1449 contribuirono a “ridisegnare” la geografia religiosa sabauda. La partigianeria dei frati (ma anche dei monaci) per l’una o l’altra “obbedienza” – documentata con precisione dal "Bullarium" del papa basileese – fece da cassa di risonanza alle inquietudini del mondo monastico e conventuale quattrocentesco contribuendo ad accentuarne incertezza e instabilità, e acuendo i contrasti già esistenti tra conventuali e riformati. Insieme allo scollamento tra i frati e i loro ordini e conventi, la documentazione attesta il ruolo crescente dei frati subalpini (soprattutto i domenicani) di “obbedienza” basileese, che riuscirono a candidarsi con successo alla guida dei rispettivi ordini.| File | Dimensione | Formato | |
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