Nel corso di oltre un decennio dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, l’Unione europea ha ormai sviluppato una serie piuttosto articolata di rapporti bilaterali con Stati terzi che includono gli investimenti nel campo della cooperazione. Il presente lavoro, dopo aver richiamato brevemente l’evoluzione della politica comune dell’Unione europea attinente agli investimenti esteri (§ 2), analizza la prassi pattizia finora espressa per coglierne i principali tratti distintivi (§ 3) e alla luce di questi riprende le questioni attorno a cui si animava il dibattito, all’epoca dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, tra Commissione e (Stati membri in) Consiglio, e in dottrina: da un lato, la problematica individuazione dell’estensione e della natura della competenza dell’Unione europea in materia di investimenti esteri (§ 4); dall’altro lato, la complessa sistemazione, di riflesso, dei rapporti tra regimi pattizi bilaterali dell’Unione europea e/o degli Stati membri con Stati terzi (§ 5). L’azione esterna dell’Unione europea ha infatti stimolato nuove articolazioni del diritto internazionale degli investimenti e ha altresì elaborato soluzioni pattizie per le questioni appena menzionate – soluzioni che, a partire dal 2017, devono tener conto degli esiti della richiesta di parere 2/15 alla Corte di giustizia sulla competenza dell’Unione a concludere l’accordo negoziato con Singapore. In questo modo, verranno evidenziati e discussi i caratteri che tutt’ora connotano la capacità e la libertà di agire dell’Unione europea sul piano internazionale attraverso la conclusione di accordi sugli investimenti con Stati terzi, rispetto ai parametri della completezza e dell’organicità di un regime pattizio in materia (§ 6). -- Since the entry into force of the Lisbon Treaty in 2009, the European Union has developed a rather articulated set of bilateral treaty relationships with third states that include investment, and the Court of Justice has produced relevant case law. After briefly recalling the evolution of the European Union's common policy on foreign investments (§ 2), this paper analyses the treaty practice expressed so far in order to grasp its main distinctive features (§ 3) and in the light of these takes up the questions, on the one hand, of the extent and nature of the European Union's competence in the field of foreign investments (§ 4); on the other hand, of the consequent arrangement of the relations between the European Union's and/or the Member States' bilateral treaty regimes with third States (§ 5). In this way, the European Union's capacity and freedom to act at the international level through the conclusion of investment agreements with third States are highlighted and discussed, in the light of the parameters of the completeness and organic nature of a treaty regime on the subject (§ 6).

Liberalizzazione e protezione degli investimenti esteri

Lorenza Mola
2021-01-01

Abstract

Nel corso di oltre un decennio dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, l’Unione europea ha ormai sviluppato una serie piuttosto articolata di rapporti bilaterali con Stati terzi che includono gli investimenti nel campo della cooperazione. Il presente lavoro, dopo aver richiamato brevemente l’evoluzione della politica comune dell’Unione europea attinente agli investimenti esteri (§ 2), analizza la prassi pattizia finora espressa per coglierne i principali tratti distintivi (§ 3) e alla luce di questi riprende le questioni attorno a cui si animava il dibattito, all’epoca dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, tra Commissione e (Stati membri in) Consiglio, e in dottrina: da un lato, la problematica individuazione dell’estensione e della natura della competenza dell’Unione europea in materia di investimenti esteri (§ 4); dall’altro lato, la complessa sistemazione, di riflesso, dei rapporti tra regimi pattizi bilaterali dell’Unione europea e/o degli Stati membri con Stati terzi (§ 5). L’azione esterna dell’Unione europea ha infatti stimolato nuove articolazioni del diritto internazionale degli investimenti e ha altresì elaborato soluzioni pattizie per le questioni appena menzionate – soluzioni che, a partire dal 2017, devono tener conto degli esiti della richiesta di parere 2/15 alla Corte di giustizia sulla competenza dell’Unione a concludere l’accordo negoziato con Singapore. In questo modo, verranno evidenziati e discussi i caratteri che tutt’ora connotano la capacità e la libertà di agire dell’Unione europea sul piano internazionale attraverso la conclusione di accordi sugli investimenti con Stati terzi, rispetto ai parametri della completezza e dell’organicità di un regime pattizio in materia (§ 6). -- Since the entry into force of the Lisbon Treaty in 2009, the European Union has developed a rather articulated set of bilateral treaty relationships with third states that include investment, and the Court of Justice has produced relevant case law. After briefly recalling the evolution of the European Union's common policy on foreign investments (§ 2), this paper analyses the treaty practice expressed so far in order to grasp its main distinctive features (§ 3) and in the light of these takes up the questions, on the one hand, of the extent and nature of the European Union's competence in the field of foreign investments (§ 4); on the other hand, of the consequent arrangement of the relations between the European Union's and/or the Member States' bilateral treaty regimes with third States (§ 5). In this way, the European Union's capacity and freedom to act at the international level through the conclusion of investment agreements with third States are highlighted and discussed, in the light of the parameters of the completeness and organic nature of a treaty regime on the subject (§ 6).
2021
Gli accordi preferenziali di nuova generazione dell’Unione europea
Giappichelli
Diritto internazionale dell'economia
26
211
233
9788892141902
Diritto internazionale degli investimenti, Accordi bilaterali di investimento, Diritto dei trattati, Clausola di salvaguardia, Politica commerciale comune, Trattato di Lisbona - International investment law, bilateral investment treaties, treaty law, safeguard clause, Common Commercial Policy, Lisbon Treaty
Lorenza Mola
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1813562
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