L’analisi condotta in questo lavoro è riferita al contesto del bilancio contabile e alla sua analisi per indici e flussi (Ferrero et al, 1998), a parte ovviamente l’ elemento di mercato dato dal costo opportunità del capitale proprio (concetto rispetto al quale una parte delle discipline aziendalistiche nutre note riserve, Ferrero1988, Santesso1990). In tale contesto sono posti a confronto, sulla base del metodo generale di scomposizione di Peccati (1989, 1992, 1993), il modello EVA™ e l’economic profit, prendendo in considerazione l’evoluzione dei valori contabili e dei flussi tra impresa e detentori di capitale proprio, nell’arco di un periodo pluriennale. In particolare, il lavoro approfondisce le possibilità di scomposizione dei margini annuali di una somma attualizzata di flussi. I legami di tale scomposizione con le analisi di bilancio implicano una discussione approfondita sul tipo di riclassificazione da effettuare nonché sugli indici e le misure di flusso da utilizzare. Ciò tenuto conto dell’interesse rivestito dalla possibilità di tenere distinte sia la componente operativa da quella finanziaria del bilancio, sia le componenti a breve da quelle a lungo termine, nonché di una serie di problematiche applicative e di calcolo discusse nel paragrafo 4 Il paragrafo 5 presenta una proposta di applicazione della scomposizione alla realtà delle analisi di bilancio Tale proposta combina la valutazione della performance su base pluriennale con la riclassificazione funzionale del bilancio di esercizio. I risultati che possono essere considerati di maggiore interesse (strettamente connessi fra loro) sono: a) La scomposizione del generalised adjusted net present value in componenti operative e finanziarie (ognuna ulteriormente suddivisibile in sottoquote riferibili al capitale a lungo e a breve). b) La dimostrazione della relazione tra una misura generalizzata di net present value calcolato sugli equity cash flows e la stessa misura calcolata sui flussi effettivi (dividendi e ricapitalizzazioni) nei confronti dei detentori di capitale proprio.Tale dimostrazione riveste un preciso significato con l’economic profit ma non con l’EVA™. Come risultato collaterale, la dimostrazione in oggetto offre una possibilità di calcolo sintetico di una misura generalizzata di valore attuale netto associata al processo di recupero, da parte della sola gestione operativa, della liquidità inizialmente e successivamente immessa nella gestione stessa. Questa misura che è ottenibile in modo diretto soltanto su dati di bilancio di difficile individuazione, risultando da un vettore di flussi costituito dall’impegno iniziale e finale del capitale netto nell’operativo e dagli equity cash flows. c) La discussione ( nell’ambito della sola componente operativa e quindi dopo aver sterilizzato l’effetto della dividend policy) del significato della relazione tra i pesi relativi dei margini annuali e gli indici di redditività. Tali risultati sono derivati analiticamente, per poi esaminare un caso di studio che permette una verifica numerica della riclassificazione proposta, nonché del significato della scomposizione e della lettura integrata dei margini di periodo e dei principali indici di bilancio.

Margini di periodo e analisi di bilancio: un confronto tra economic value added ed economic profit

BUCHI, Giacomo
2006-01-01

Abstract

L’analisi condotta in questo lavoro è riferita al contesto del bilancio contabile e alla sua analisi per indici e flussi (Ferrero et al, 1998), a parte ovviamente l’ elemento di mercato dato dal costo opportunità del capitale proprio (concetto rispetto al quale una parte delle discipline aziendalistiche nutre note riserve, Ferrero1988, Santesso1990). In tale contesto sono posti a confronto, sulla base del metodo generale di scomposizione di Peccati (1989, 1992, 1993), il modello EVA™ e l’economic profit, prendendo in considerazione l’evoluzione dei valori contabili e dei flussi tra impresa e detentori di capitale proprio, nell’arco di un periodo pluriennale. In particolare, il lavoro approfondisce le possibilità di scomposizione dei margini annuali di una somma attualizzata di flussi. I legami di tale scomposizione con le analisi di bilancio implicano una discussione approfondita sul tipo di riclassificazione da effettuare nonché sugli indici e le misure di flusso da utilizzare. Ciò tenuto conto dell’interesse rivestito dalla possibilità di tenere distinte sia la componente operativa da quella finanziaria del bilancio, sia le componenti a breve da quelle a lungo termine, nonché di una serie di problematiche applicative e di calcolo discusse nel paragrafo 4 Il paragrafo 5 presenta una proposta di applicazione della scomposizione alla realtà delle analisi di bilancio Tale proposta combina la valutazione della performance su base pluriennale con la riclassificazione funzionale del bilancio di esercizio. I risultati che possono essere considerati di maggiore interesse (strettamente connessi fra loro) sono: a) La scomposizione del generalised adjusted net present value in componenti operative e finanziarie (ognuna ulteriormente suddivisibile in sottoquote riferibili al capitale a lungo e a breve). b) La dimostrazione della relazione tra una misura generalizzata di net present value calcolato sugli equity cash flows e la stessa misura calcolata sui flussi effettivi (dividendi e ricapitalizzazioni) nei confronti dei detentori di capitale proprio.Tale dimostrazione riveste un preciso significato con l’economic profit ma non con l’EVA™. Come risultato collaterale, la dimostrazione in oggetto offre una possibilità di calcolo sintetico di una misura generalizzata di valore attuale netto associata al processo di recupero, da parte della sola gestione operativa, della liquidità inizialmente e successivamente immessa nella gestione stessa. Questa misura che è ottenibile in modo diretto soltanto su dati di bilancio di difficile individuazione, risultando da un vettore di flussi costituito dall’impegno iniziale e finale del capitale netto nell’operativo e dagli equity cash flows. c) La discussione ( nell’ambito della sola componente operativa e quindi dopo aver sterilizzato l’effetto della dividend policy) del significato della relazione tra i pesi relativi dei margini annuali e gli indici di redditività. Tali risultati sono derivati analiticamente, per poi esaminare un caso di studio che permette una verifica numerica della riclassificazione proposta, nonché del significato della scomposizione e della lettura integrata dei margini di periodo e dei principali indici di bilancio.
2006
quaderni mongrafici RIREA n.46
3
61
G. BUCHI
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