La nota analizza in maniera critica una sentenza della Corte d'Appello di Roma che, facendo applicazione del principio di assorbimento, impone al giudice di tener conto, nella determinazione delle differenze retributive spettanti al lavoratore, solo delle somme effettivamente percepite nel corso del rapporto di lavoro, con esclusione del trattamento di fine rapporto. Sebbene si tratti di un principio consolidato nella giurisprudenza, con il commento si formulano argomentazioni interpretative volte a evidenziare l’irrazionalità dell’esclusione del trattamento di fine rapporto dall’applicazione del principio di assorbimento.
Trattamento di fine rapporto e principio di assorbimento: per una rivalutazione
Vincenzo Cangemi
2021-01-01
Abstract
La nota analizza in maniera critica una sentenza della Corte d'Appello di Roma che, facendo applicazione del principio di assorbimento, impone al giudice di tener conto, nella determinazione delle differenze retributive spettanti al lavoratore, solo delle somme effettivamente percepite nel corso del rapporto di lavoro, con esclusione del trattamento di fine rapporto. Sebbene si tratti di un principio consolidato nella giurisprudenza, con il commento si formulano argomentazioni interpretative volte a evidenziare l’irrazionalità dell’esclusione del trattamento di fine rapporto dall’applicazione del principio di assorbimento.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
10612339_00142441_2021_8-9.pdf
Accesso riservato
Tipo di file:
PDF EDITORIALE
Dimensione
276.21 kB
Formato
Adobe PDF
|
276.21 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.