Il contributo offre una panoramica della legislazione adottata dai Paesi Europei in rapporto alla Proposta di Direttiva UE ed alle iniziative unionali volte a promuovere la parità di genere negli organi amministrativi e di controllo delle società commerciali, riflettendo sul confronto con l’applicazione della Legge Golfo Mosca in Italia, a dieci anni dalla sua introduzione. Il capitolo è suddiviso in sezioni ed analizza l’efficacia delle azioni positive a livello europeo, constatando come i risultati migliori siano stati raggiunti nei modelli di hard law, contenenti previsioni sanzionatorie nei confronti delle società che non rispettano gli obiettivi di parità di genere. Le politiche unionali sono state determinanti nell’incoraggiare i legislatori nazionali ad introdurre azioni positive a tutela della parità di genere in linea con gli “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” approvati nel 2021 e con le nuove linee unionali in tema di parità retributiva e responsabilità sociale d’impresa. Il lavoro si conclude con alcune riflessioni sui risultati delle strategie sinora adottate, cercando di individuare modelli positivi e lacune colmabili anche nel delicato quadro creatosi a seguito della recessione determinata dalla pandemia, in una valutazione favorevole all’introduzione di azioni positive e di strategie di graduale superamento delle diseguaglianze di genere nei ruoli apicali del governo delle società.

Riflessioni conclusive in tema di gender equality alla luce degli interventi dell’Unione Europea e dei modelli adottati dai diversi ordinamenti

Mia Callegari
In corso di stampa

Abstract

Il contributo offre una panoramica della legislazione adottata dai Paesi Europei in rapporto alla Proposta di Direttiva UE ed alle iniziative unionali volte a promuovere la parità di genere negli organi amministrativi e di controllo delle società commerciali, riflettendo sul confronto con l’applicazione della Legge Golfo Mosca in Italia, a dieci anni dalla sua introduzione. Il capitolo è suddiviso in sezioni ed analizza l’efficacia delle azioni positive a livello europeo, constatando come i risultati migliori siano stati raggiunti nei modelli di hard law, contenenti previsioni sanzionatorie nei confronti delle società che non rispettano gli obiettivi di parità di genere. Le politiche unionali sono state determinanti nell’incoraggiare i legislatori nazionali ad introdurre azioni positive a tutela della parità di genere in linea con gli “Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” approvati nel 2021 e con le nuove linee unionali in tema di parità retributiva e responsabilità sociale d’impresa. Il lavoro si conclude con alcune riflessioni sui risultati delle strategie sinora adottate, cercando di individuare modelli positivi e lacune colmabili anche nel delicato quadro creatosi a seguito della recessione determinata dalla pandemia, in una valutazione favorevole all’introduzione di azioni positive e di strategie di graduale superamento delle diseguaglianze di genere nei ruoli apicali del governo delle società.
In corso di stampa
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Eguaglianza di genere, Quote di genere, Corporate governance
Mia Callegari
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