La redistribuzione dell’onere della prova, attuata per via giurisprudenziale mediante la regola di matrice civilistica della “vicinanza della prova”, incontra nella materia tributaria dei limiti legati alla particolare posizione del creditore-amministrazione finanziaria, il quale, a differenza del creditore-privato, è dotato dalla legge dei più ampi poteri conoscitivi e di controllo, che gli consentono di colmare interamente l’iniziale deficit conoscitivo rispetto al fatto imponibile. Ci si chiede pertanto se possa dirsi conforme ai precetti del giusto pr-cesso, in particolare quelli della parità delle parti e della terzietà e imparzialità del giudice, lo spostamento dell’onere della prova attuato dalla giurisprudenza tributaria in assenza di un effettivo squilibrio conoscitivo tra le parti che non dipenda dal comportamento di cia-scuna di esse.
Criticità nell'applicazione in ambito tributario della regola giurisprudenziale della "vicinanza della prova"
Giuseppe Vanz
2021-01-01
Abstract
La redistribuzione dell’onere della prova, attuata per via giurisprudenziale mediante la regola di matrice civilistica della “vicinanza della prova”, incontra nella materia tributaria dei limiti legati alla particolare posizione del creditore-amministrazione finanziaria, il quale, a differenza del creditore-privato, è dotato dalla legge dei più ampi poteri conoscitivi e di controllo, che gli consentono di colmare interamente l’iniziale deficit conoscitivo rispetto al fatto imponibile. Ci si chiede pertanto se possa dirsi conforme ai precetti del giusto pr-cesso, in particolare quelli della parità delle parti e della terzietà e imparzialità del giudice, lo spostamento dell’onere della prova attuato dalla giurisprudenza tributaria in assenza di un effettivo squilibrio conoscitivo tra le parti che non dipenda dal comportamento di cia-scuna di esse.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.