La nozione occidentale di ciò che è umano è da qualche tempo messa in discussione. Da campi di indagine estremamente diversi quali la biologia dello sviluppo, l’epigenetica, la storia ambientale, gli studi di scienza e tecnologia, l’antropologia sta imparando che le traiettorie e le storie degli esseri umani sono inestricabilmente legate a quelle di altre specie. Se un tempo ci immaginavamo individui autonomi, che interagivano con l’ “ambiente naturale” inteso come qualcosa che era “là fuori”, oggi i confini tra ciò che è umano e ciò che non lo è si fanno più labili. Dai cereali che coltiviamo agli afidi che si nutrono su di loro, dai batteri che il nostro stomaco necessita per la digestione al bestiame che alleviamo, le specie non-umane hanno da sempre consentito alla vita umana di perdurare. Il dualismo natura-cultura ha costituito uno dei nodi centrali del dibattito antropologico del secolo scorso: una delle strategie che l’antropologia dell’ambiente si pone come obiettivo è lo sviluppo di una teoria che incorpori entrambe le dimensioni in un quadro paradigmatico. Si tratta di un compito difficile, che ha messo in luce i tentativi, da parte autori diversi, di trovare un raccordo tra ambiente e società.
Lo sciamanesimo della Siberia orientale. Alcuni aspetti delle relazioni tra umani e non-umani
Zola Lia
2018-01-01
Abstract
La nozione occidentale di ciò che è umano è da qualche tempo messa in discussione. Da campi di indagine estremamente diversi quali la biologia dello sviluppo, l’epigenetica, la storia ambientale, gli studi di scienza e tecnologia, l’antropologia sta imparando che le traiettorie e le storie degli esseri umani sono inestricabilmente legate a quelle di altre specie. Se un tempo ci immaginavamo individui autonomi, che interagivano con l’ “ambiente naturale” inteso come qualcosa che era “là fuori”, oggi i confini tra ciò che è umano e ciò che non lo è si fanno più labili. Dai cereali che coltiviamo agli afidi che si nutrono su di loro, dai batteri che il nostro stomaco necessita per la digestione al bestiame che alleviamo, le specie non-umane hanno da sempre consentito alla vita umana di perdurare. Il dualismo natura-cultura ha costituito uno dei nodi centrali del dibattito antropologico del secolo scorso: una delle strategie che l’antropologia dell’ambiente si pone come obiettivo è lo sviluppo di una teoria che incorpori entrambe le dimensioni in un quadro paradigmatico. Si tratta di un compito difficile, che ha messo in luce i tentativi, da parte autori diversi, di trovare un raccordo tra ambiente e società.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.