L’articolo si occupa della riforma che consente la raccolta digitale delle firme per i referendum e le leggi di iniziativa popolare, mettendo in luce – oltre al fatto che non è vero che tale innovazione sia stata imposta all’Italia dall’Onu – tre profili critici: (1) l’impatto negativo che la nuova normativa può avere sulla già fragilissima posizione dei partiti nell’ordinamento costituzionale; (2) la spoliticizzazione della partecipazione popolare alle decisioni che interessano la vita collettiva (un pericolo sottolineato da Bobbio, Sartori e Rodotà fin dagli anni Settanta del Novecento); (3) l’incapacità di guardare lontano che sempre più connota il legislatore e l’indebolimento degli istituti di garanzia. In definitiva, il rischio è che da un’innovazione, approvata dal Parlamento senza adeguata riflessione politica, possa scaturire un ulteriore indebolimento del Parlamento stesso.
Referendum digitali e autodelegittimazione del Parlamento
Francesco Pallante
2021-01-01
Abstract
L’articolo si occupa della riforma che consente la raccolta digitale delle firme per i referendum e le leggi di iniziativa popolare, mettendo in luce – oltre al fatto che non è vero che tale innovazione sia stata imposta all’Italia dall’Onu – tre profili critici: (1) l’impatto negativo che la nuova normativa può avere sulla già fragilissima posizione dei partiti nell’ordinamento costituzionale; (2) la spoliticizzazione della partecipazione popolare alle decisioni che interessano la vita collettiva (un pericolo sottolineato da Bobbio, Sartori e Rodotà fin dagli anni Settanta del Novecento); (3) l’incapacità di guardare lontano che sempre più connota il legislatore e l’indebolimento degli istituti di garanzia. In definitiva, il rischio è che da un’innovazione, approvata dal Parlamento senza adeguata riflessione politica, possa scaturire un ulteriore indebolimento del Parlamento stesso.File | Dimensione | Formato | |
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