Il saggio, a partire dagli studi sulle molteplici strategie memoriali che agiscono nei processi di fruizione e di trasmissione della danza, affronta l’analisi del corpo danzante come luogo della memoria e forma di conoscenza in azione. La danza non solo ricorda, ma si propone come una pratica in grado di essere ricordata: è una memoria attiva che viene esercitata. In questo processo essa può contribuire a “coreografare” la storia non limitandosi a registrare il presente, quanto piuttosto, come archivio vivente, raccontando il passato per produrne e comprenderne il senso. In questa prospettiva memoriale si colloca questo studio su due progetti particolarmente significativi della coreografia fra Novecento e nuovo millennio: le improvvisazioni di Steve Paxton (in scena dal 1986 al 1992) e quelle di Virgilio Sieni (proposte dal 2001 ad oggi) sulle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach.
Coreografare Bach. Le "Variazioni Goldberg" di Steve Paxton e Virgilio Sieni fra percezione e memoria
A. Pontremoli
2022-01-01
Abstract
Il saggio, a partire dagli studi sulle molteplici strategie memoriali che agiscono nei processi di fruizione e di trasmissione della danza, affronta l’analisi del corpo danzante come luogo della memoria e forma di conoscenza in azione. La danza non solo ricorda, ma si propone come una pratica in grado di essere ricordata: è una memoria attiva che viene esercitata. In questo processo essa può contribuire a “coreografare” la storia non limitandosi a registrare il presente, quanto piuttosto, come archivio vivente, raccontando il passato per produrne e comprenderne il senso. In questa prospettiva memoriale si colloca questo studio su due progetti particolarmente significativi della coreografia fra Novecento e nuovo millennio: le improvvisazioni di Steve Paxton (in scena dal 1986 al 1992) e quelle di Virgilio Sieni (proposte dal 2001 ad oggi) sulle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach.| File | Dimensione | Formato | |
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