La condizione della disabilità non si configura solo come una questione fisica, mentale o sensoriale, ma coinvolge tutto l'individuo, nella sua soggettività e nelle relazioni sociali. Si tratta di una tematica che riguarda tutti: nelle nostre società, forse ancor più che in quelle del passato, dati i pericoli e le condizioni di vita cui siamo esposti, ciascuno di noi potrebbe esserne colpito. Osservare tale condizione in un'accezione sociologica significa anche indagare l'immagine sociale e le valenze culturali, morali, scientifiche ed economiche che si attribuiscono comunemente alla persona con disabilità. Se le differenze psicosomatiche, organiche e funzionali, estetiche e comportamentali possono suscitare reazioni emotive originate da meccanismi di difesa, la disabilità stessa non può che essere intesa come un indicatore di incapacità che impedisce l'assunzione di responsabilità e comporta pertanto una condizione di dipendenza. Il volume, nato dalla sinergia di persone, enti, contributi disciplinari e professionali diversi, fa emergere il valore delle differenze sia sul piano teorico, sia su quello sociale e operativo. La prima parte comprende saggi di studiosi e docenti universitari relativi al binomio educazione/disabilità, la seconda si sofferma sui processi normativi e istituzionali che hanno precorso la realtà socio-educativa del Centro Diurno Socio-Terapeutico Riabilitativo del CISA Asti Sud, mentre la terza parte presenta i dati ottenuti tramite una ricerca sul campo, i cambiamenti di rotta dovuti alla situazione pandemica e, infine, la raccolta iconografica relativa alla vita quotidiana e alle attività offerte dal Centro stesso, interpretata secondo la prospettiva della sociologia visuale. Il Centro si connota come una realtà dai significati molteplici, che possono trovare il loro spazio di comprensione nei destinatari, beneficiari di interventi; negli operatori, professionisti capaci di orientare le proprie attitudini e competenze a scopi educativi; nel territorio, luogo privilegiato per la diffusione di una cultura dell'inclusione attraverso la realizzazione di progetti significativi e di buone prassi.

Persone, processi e contesti inclusivi. Il centro Diurno del Cisa Asti Sud come stazio di conquista umana e sociale

Gallina M. A.;
2021-01-01

Abstract

La condizione della disabilità non si configura solo come una questione fisica, mentale o sensoriale, ma coinvolge tutto l'individuo, nella sua soggettività e nelle relazioni sociali. Si tratta di una tematica che riguarda tutti: nelle nostre società, forse ancor più che in quelle del passato, dati i pericoli e le condizioni di vita cui siamo esposti, ciascuno di noi potrebbe esserne colpito. Osservare tale condizione in un'accezione sociologica significa anche indagare l'immagine sociale e le valenze culturali, morali, scientifiche ed economiche che si attribuiscono comunemente alla persona con disabilità. Se le differenze psicosomatiche, organiche e funzionali, estetiche e comportamentali possono suscitare reazioni emotive originate da meccanismi di difesa, la disabilità stessa non può che essere intesa come un indicatore di incapacità che impedisce l'assunzione di responsabilità e comporta pertanto una condizione di dipendenza. Il volume, nato dalla sinergia di persone, enti, contributi disciplinari e professionali diversi, fa emergere il valore delle differenze sia sul piano teorico, sia su quello sociale e operativo. La prima parte comprende saggi di studiosi e docenti universitari relativi al binomio educazione/disabilità, la seconda si sofferma sui processi normativi e istituzionali che hanno precorso la realtà socio-educativa del Centro Diurno Socio-Terapeutico Riabilitativo del CISA Asti Sud, mentre la terza parte presenta i dati ottenuti tramite una ricerca sul campo, i cambiamenti di rotta dovuti alla situazione pandemica e, infine, la raccolta iconografica relativa alla vita quotidiana e alle attività offerte dal Centro stesso, interpretata secondo la prospettiva della sociologia visuale. Il Centro si connota come una realtà dai significati molteplici, che possono trovare il loro spazio di comprensione nei destinatari, beneficiari di interventi; negli operatori, professionisti capaci di orientare le proprie attitudini e competenze a scopi educativi; nel territorio, luogo privilegiato per la diffusione di una cultura dell'inclusione attraverso la realizzazione di progetti significativi e di buone prassi.
2021
FrancoAngeli
1
195
8835118972
inclusione, disabilità
Gallina M.A., Ameglio S.
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