Negli anni, il profilo dell’educatore professionale è andato definendosi sempre più in termini di funzioni, ma soprattutto di competenze, recupe-rando, da una parte, una visione forte e militante tipica degli anni ’60 (Mi-lani, 2013; Tomarchio, Ulivieri, 2015) delineata sulla funzione di cambia-mento anche sociale e comunitario, e, dall’altra, tracciando un profilo sempre più costruito sugli esiti scientifici e teorici della pedagogia e delle scienze dell’educazione (Demetrio, 1999; Milani, 2000; Maccario, 2005; Milani, 2013; Iori, 2018; Calaprice, 2020; Mongelli, Leali, 2020). A questo profilo, sempre più definito, ha corrisposto in questi ultimi anni un rico-noscimento legislativo importante che, però, nello stesso tempo, ha aperto nuove questioni e problematicità. Se, da una parte, la figura ne è uscita rafforzata e si sono aperte nuove possibilità, come quella dell’introduzione dell’educatore nella scuola, dall’altra parte rimangono indeterminazioni e aspetti pratici critici che non facilitano l’espansione e lo sviluppo di questa figura. In questo saggio, dopo una breve introduzione sul tema della com-petenza professionale, l’intento sarà quello di concentrarci su tre compe-tenze specifiche necessarie al profilo di un educatore per lo sviluppo socia-le del territorio (ESST): saper mappare il territorio, saper costruire una rete di partener e, infine, saper promuovere e generare Mente Collettiva. Questa prospettiva, pur ponendo al centro la riflessione sull’educatore competente, rimanda indubbiamente a un’équipe competente capace di cooperare e favorire processi articolati di lavoro in rete (Milani, 2013, p. 250): la complessità di un lavoro sul territorio esige, infatti, una prospetti-va collettiva dell’agire educativo.
L'educatore competente tra rete e territorio per una Mente Collettiva
Lorena Milani
2021-01-01
Abstract
Negli anni, il profilo dell’educatore professionale è andato definendosi sempre più in termini di funzioni, ma soprattutto di competenze, recupe-rando, da una parte, una visione forte e militante tipica degli anni ’60 (Mi-lani, 2013; Tomarchio, Ulivieri, 2015) delineata sulla funzione di cambia-mento anche sociale e comunitario, e, dall’altra, tracciando un profilo sempre più costruito sugli esiti scientifici e teorici della pedagogia e delle scienze dell’educazione (Demetrio, 1999; Milani, 2000; Maccario, 2005; Milani, 2013; Iori, 2018; Calaprice, 2020; Mongelli, Leali, 2020). A questo profilo, sempre più definito, ha corrisposto in questi ultimi anni un rico-noscimento legislativo importante che, però, nello stesso tempo, ha aperto nuove questioni e problematicità. Se, da una parte, la figura ne è uscita rafforzata e si sono aperte nuove possibilità, come quella dell’introduzione dell’educatore nella scuola, dall’altra parte rimangono indeterminazioni e aspetti pratici critici che non facilitano l’espansione e lo sviluppo di questa figura. In questo saggio, dopo una breve introduzione sul tema della com-petenza professionale, l’intento sarà quello di concentrarci su tre compe-tenze specifiche necessarie al profilo di un educatore per lo sviluppo socia-le del territorio (ESST): saper mappare il territorio, saper costruire una rete di partener e, infine, saper promuovere e generare Mente Collettiva. Questa prospettiva, pur ponendo al centro la riflessione sull’educatore competente, rimanda indubbiamente a un’équipe competente capace di cooperare e favorire processi articolati di lavoro in rete (Milani, 2013, p. 250): la complessità di un lavoro sul territorio esige, infatti, una prospetti-va collettiva dell’agire educativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.