Le forme attuali della globalizzazione, anche contrassegnate dalla pandemia, hanno accentuato le interdipendenze, da leggere in termini complessi e non secondo una visione binaria positivo-negativo. Le interdipendenze generate da questa situazione, infatti, stanno imprimendo una svolta che intercetta il mercato mondiale, i media, le piattaforme internet e sociale, le comunicazioni in generale, ma soprattutto stanno modificando fortemente le relazioni tra i paesi e tra Nord e Sud del mondo. Nel «villaggio globale» (McLuhan, 1968), le interdipendenze risentono di un’assenza di distinzione tra vicino e lontano (Bauman, 2012), ma nonostante ciò esistono e permangono periferie del mondo, di questo «villaggio globale», che sembrano continuare a esistere e a resistere “ai margini” perché «la globalizzazione divide quanto unisce; divide mentre unisce, e le cause della divisione sono le stesse che, dall’altro lato promuovono uniformità nel globo» (Bauman, 2002, p. 4). In questo contesto globale, l’educazione e la formazione devono mirare alla promozione della cittadinanza attiva e a far sì che bambini, ragazzi e giovani possano sentirsi cittadini del mondo, coltivando la responsabilità delle proprie azioni non solo a livello locale, ma anche a livello globale, acquisendo una dimensione di cittadinanza multilivello. La prospettiva della Global Education, promossa dal Consiglio d’Europa, apre a prospettive significative nella circolarità teoria-prassi non solo per costruire progetti e percorsi di cittadinanza, ma per ripensare pedagogia ed educazione politica o meglio, in senso freiriano (Freire, 2002), pedagogia, educazione e politica, con uno sguardo di apertura tra Nord e Sud del mondo che sviluppi comprensione, partecipazione, giustizia verso per un mondo capace di azioni solidali e di sviluppo (Council of Europe, 2019). Nell’attuale situazione, questi rapporti/interdipendenze devono essere ripensati in un circolo virtuoso tra pedagogia, politica e Global Education che generi speranza e dignità educativa.
Global Education ed educazione politica: la partecipazione di bambini, ragazzi e giovani
Lorena Milani
2021-01-01
Abstract
Le forme attuali della globalizzazione, anche contrassegnate dalla pandemia, hanno accentuato le interdipendenze, da leggere in termini complessi e non secondo una visione binaria positivo-negativo. Le interdipendenze generate da questa situazione, infatti, stanno imprimendo una svolta che intercetta il mercato mondiale, i media, le piattaforme internet e sociale, le comunicazioni in generale, ma soprattutto stanno modificando fortemente le relazioni tra i paesi e tra Nord e Sud del mondo. Nel «villaggio globale» (McLuhan, 1968), le interdipendenze risentono di un’assenza di distinzione tra vicino e lontano (Bauman, 2012), ma nonostante ciò esistono e permangono periferie del mondo, di questo «villaggio globale», che sembrano continuare a esistere e a resistere “ai margini” perché «la globalizzazione divide quanto unisce; divide mentre unisce, e le cause della divisione sono le stesse che, dall’altro lato promuovono uniformità nel globo» (Bauman, 2002, p. 4). In questo contesto globale, l’educazione e la formazione devono mirare alla promozione della cittadinanza attiva e a far sì che bambini, ragazzi e giovani possano sentirsi cittadini del mondo, coltivando la responsabilità delle proprie azioni non solo a livello locale, ma anche a livello globale, acquisendo una dimensione di cittadinanza multilivello. La prospettiva della Global Education, promossa dal Consiglio d’Europa, apre a prospettive significative nella circolarità teoria-prassi non solo per costruire progetti e percorsi di cittadinanza, ma per ripensare pedagogia ed educazione politica o meglio, in senso freiriano (Freire, 2002), pedagogia, educazione e politica, con uno sguardo di apertura tra Nord e Sud del mondo che sviluppi comprensione, partecipazione, giustizia verso per un mondo capace di azioni solidali e di sviluppo (Council of Europe, 2019). Nell’attuale situazione, questi rapporti/interdipendenze devono essere ripensati in un circolo virtuoso tra pedagogia, politica e Global Education che generi speranza e dignità educativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.