Questo contributo analizza l'impatto delle normative emergenziali italiane, in particolare dei decreti Semplificazioni, sulla disciplina degli appalti pubblici, confrontandole con le direttive europee del 2014 e i principi della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU). I decreti Semplificazioni, volti a favorire la rapidità e l'efficienza delle procedure, ampliano i casi di affidamento diretto, in deroga alle normative esistenti. Tali deroghe, tuttavia, contrastano con i principi di libera concorrenza e trasparenza, cardini del diritto europeo e della CEDU, rischiando di limitare l'accesso al mercato per gli operatori economici e di creare incertezza giuridica. Il contributo evidenzia che, secondo la normativa europea, le deroghe alle procedure ordinarie negli appalti devono essere limitate e ben giustificate, mentre la normativa emergenziale italiana espande eccessivamente le possibilità di affidamento diretto, potenzialmente compromettendo i principi di non discriminazione e libera circolazione. Inoltre, la normativa sul subappalto risulta ancora in conflitto con il diritto europeo, che promuove l’apertura alla concorrenza per incentivare la partecipazione delle piccole e medie imprese. Gli autori evidenziano che il quadro normativo italiano richiederebbe una revisione organica piuttosto che interventi contingenti, per garantire certezza giuridica e allineamento con i principi dell’Unione Europea.
Gli appalti pubblici e la pandemia: criticità del sistema degli affidamenti e del contenzioso.
FOA' SERGIO
;RICCIARDO CALDERARO
2022-01-01
Abstract
Questo contributo analizza l'impatto delle normative emergenziali italiane, in particolare dei decreti Semplificazioni, sulla disciplina degli appalti pubblici, confrontandole con le direttive europee del 2014 e i principi della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU). I decreti Semplificazioni, volti a favorire la rapidità e l'efficienza delle procedure, ampliano i casi di affidamento diretto, in deroga alle normative esistenti. Tali deroghe, tuttavia, contrastano con i principi di libera concorrenza e trasparenza, cardini del diritto europeo e della CEDU, rischiando di limitare l'accesso al mercato per gli operatori economici e di creare incertezza giuridica. Il contributo evidenzia che, secondo la normativa europea, le deroghe alle procedure ordinarie negli appalti devono essere limitate e ben giustificate, mentre la normativa emergenziale italiana espande eccessivamente le possibilità di affidamento diretto, potenzialmente compromettendo i principi di non discriminazione e libera circolazione. Inoltre, la normativa sul subappalto risulta ancora in conflitto con il diritto europeo, che promuove l’apertura alla concorrenza per incentivare la partecipazione delle piccole e medie imprese. Gli autori evidenziano che il quadro normativo italiano richiederebbe una revisione organica piuttosto che interventi contingenti, per garantire certezza giuridica e allineamento con i principi dell’Unione Europea.File | Dimensione | Formato | |
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