Il Mediterraneo è stato storicamente attraversato da molteplici forme di mobilità, che hanno contribuito a definirne l’identità e la specificità come area culturale, sociale, economica e politica. Nella nostra contemporaneità, turismo e migrazioni sono emerse come forme emblematiche delle trasformazioni prodotte dalla connessione tra scala locale e globale. Il mio contributo si concentra sul caso delle isole greche dell’Egeo settentrionale e in particolare su Lesbo, un luogo divenuto simbolo delle tensioni tra politiche securitarie e pratiche umanitarie nella gestione delle migrazioni nel Mediterraneo. Partendo da una riflessione critica sui concetti di ospitalità e di confine, l’articolo analizza le diverse dimensione dell’incontro tra abitanti dell’isola, migranti e i turisti. Si tratta di incontri segnati da “sguardi” fortemente strutturati e politicizzati, capaci di costruire categorie e gerarchie che rendono reciprocamente (in)visibili i diversi soggetti che si muovono sull’isola. Tuttavia, Lesbo offre anche interessanti esempi di trasgressione e superamento di tali “confini dell’invisibilità”. Nell’analizzare una serie di “incontri trasformativi” tra locali, turisti e migranti, l’articolo sostiene la necessità di interrogare criticamente quelle esperienze di scambio, condivisione e convivialità che paiono indicare una comune aspirazione a vivere insieme “nella differenza”.

Welcome to Lesvos! Incontri di confine tra locali, turisti e migranti nelle isole dell’Egeo settentrionale

Vietti F
First
2020-01-01

Abstract

Il Mediterraneo è stato storicamente attraversato da molteplici forme di mobilità, che hanno contribuito a definirne l’identità e la specificità come area culturale, sociale, economica e politica. Nella nostra contemporaneità, turismo e migrazioni sono emerse come forme emblematiche delle trasformazioni prodotte dalla connessione tra scala locale e globale. Il mio contributo si concentra sul caso delle isole greche dell’Egeo settentrionale e in particolare su Lesbo, un luogo divenuto simbolo delle tensioni tra politiche securitarie e pratiche umanitarie nella gestione delle migrazioni nel Mediterraneo. Partendo da una riflessione critica sui concetti di ospitalità e di confine, l’articolo analizza le diverse dimensione dell’incontro tra abitanti dell’isola, migranti e i turisti. Si tratta di incontri segnati da “sguardi” fortemente strutturati e politicizzati, capaci di costruire categorie e gerarchie che rendono reciprocamente (in)visibili i diversi soggetti che si muovono sull’isola. Tuttavia, Lesbo offre anche interessanti esempi di trasgressione e superamento di tali “confini dell’invisibilità”. Nell’analizzare una serie di “incontri trasformativi” tra locali, turisti e migranti, l’articolo sostiene la necessità di interrogare criticamente quelle esperienze di scambio, condivisione e convivialità che paiono indicare una comune aspirazione a vivere insieme “nella differenza”.
2020
13
205
230
Convivialità; Confine; Mediterraneo; Mobilità; Ospitalità
Vietti F
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