In questo contributo intendo mettere in luce alcune delle molte fratture che i contesti di apprendimento formali tendono ad introdurre nel processo di costruzione del sapere scientifico. Che in educazione il sapere sia esageratamente frammentato lo dicono in molti e da molto tempo (e.g. Bateson, 1984; Morin, 2000, 2001; Bocchi e Ceruti, 2004) ma quello che cercherò qui di evidenziare sono quegli strappi che, per lo più in modo inconsapevole e seguendo le consuetudini, l’insegnante o l’educatore determina attraverso il suo agire didattico. È mia convinzione che l’unitarietà del sapere necessario per vivere in un mondo complesso si può raggiungere soltanto attraverso una riflessione epistemologica profonda, capace di scardinare abitudini all’interno dei processi di insegnamento e apprendimento che hanno spesso a che fare con una tanto errata quanto ingenua idea di scienza. L’attività in natura, che di per sé promuove aspetti importanti dello sviluppo identitario del bambino (autonomia, creatività, consapevolezza ecologica, …), costituisce sicuramente un contesto ottimale anche per l’apprendimento scientifico purché l’educatore sappia cogliere gli input dei bambini e facilitare la riflessione sull’esperienza.
La costruzione della conoscenza scientifica e le sue fratture.
Perazzone A.
2022-01-01
Abstract
In questo contributo intendo mettere in luce alcune delle molte fratture che i contesti di apprendimento formali tendono ad introdurre nel processo di costruzione del sapere scientifico. Che in educazione il sapere sia esageratamente frammentato lo dicono in molti e da molto tempo (e.g. Bateson, 1984; Morin, 2000, 2001; Bocchi e Ceruti, 2004) ma quello che cercherò qui di evidenziare sono quegli strappi che, per lo più in modo inconsapevole e seguendo le consuetudini, l’insegnante o l’educatore determina attraverso il suo agire didattico. È mia convinzione che l’unitarietà del sapere necessario per vivere in un mondo complesso si può raggiungere soltanto attraverso una riflessione epistemologica profonda, capace di scardinare abitudini all’interno dei processi di insegnamento e apprendimento che hanno spesso a che fare con una tanto errata quanto ingenua idea di scienza. L’attività in natura, che di per sé promuove aspetti importanti dello sviluppo identitario del bambino (autonomia, creatività, consapevolezza ecologica, …), costituisce sicuramente un contesto ottimale anche per l’apprendimento scientifico purché l’educatore sappia cogliere gli input dei bambini e facilitare la riflessione sull’esperienza.File | Dimensione | Formato | |
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