L’analisi delle occorrenze del sostantivo plastico tra gli scritti di padre Resta diventa occasione per esplorare una tematica rimasta ai margini degli attenti e approfonditi studi dedicati alla figura dell’oratoriano: la sua peculiare visione dell’arte della modellazione. Guardando al nutrito corpus di scritti e al ricco repertorio di disegni raccolti da Resta, si desume che è in primo luogo all’autorità di Giovanni Paolo Lomazzo che egli si appella, non solo per recuperare informazioni sui più illustri plasticatori ma anche per costruirsi una certa idea della modellazione in rapporto alla pittura e alla scultura, consapevole del complesso dibattito sul tema del paragone delle arti. Attraverso la mediazione di Lomazzo l’oratoriano eredita infatti il pensiero di Leonardo da Vinci sulla plastica. Affiancando alle informazioni desunte dal trattatista lombardo i dati attinti da diverse fonti, Resta approfondisce l’attività di numerosi plasticatori, perlopiù esponenti di quella cultura artistica di marca padana da lui tanto apprezzata e promossa. Rientra infine nell’ampio universo della plastica anche la modellazione dello stucco, ambito nel quale Resta dà un significativo contributo, segnale di una sensibilità per nulla scontata. The analysis of the occurrences of the substantive plastico in Sebastiano Resta’s writing production offers an opportunity to focus on a topic which has not yet been well examined by the many accurate studies centred around this fascinating figure of collector: his peculiar vision of the art of sculpting in clay, stucco and other plastic materials. Analysing his extensive corpus of critical notes and the rich repertoire of drawings, it can be deduced that Resta looks to Giovanni Paolo Lomazzo as his main source, not only to retrieve information on the most illustrious sculptors but also to create a certain idea of this art, comparing it to painting and sculpture and reflecting on the complex theme of the paragone delle arti. In fact, through the mediation of Lomazzo, Resta learns and embraces Leonardo da Vinci’s believes on plastica. Combining what he reads in Lomazzo’s treatises to the information that he derives from many other sources, Father Resta delves into the activity of numerous sculptors. For the most part, these artists belong to the Po Valley area and embody a specific culture that Resta appreciates and promotes. Regarding to stucco decoration, Resta makes a significant contribution thanks to a personal – and not obvious – sensitivity.

Plastico, plasticatore. Note sull’arte del modellare secondo padre Resta

Serena Quagliaroli
2020-01-01

Abstract

L’analisi delle occorrenze del sostantivo plastico tra gli scritti di padre Resta diventa occasione per esplorare una tematica rimasta ai margini degli attenti e approfonditi studi dedicati alla figura dell’oratoriano: la sua peculiare visione dell’arte della modellazione. Guardando al nutrito corpus di scritti e al ricco repertorio di disegni raccolti da Resta, si desume che è in primo luogo all’autorità di Giovanni Paolo Lomazzo che egli si appella, non solo per recuperare informazioni sui più illustri plasticatori ma anche per costruirsi una certa idea della modellazione in rapporto alla pittura e alla scultura, consapevole del complesso dibattito sul tema del paragone delle arti. Attraverso la mediazione di Lomazzo l’oratoriano eredita infatti il pensiero di Leonardo da Vinci sulla plastica. Affiancando alle informazioni desunte dal trattatista lombardo i dati attinti da diverse fonti, Resta approfondisce l’attività di numerosi plasticatori, perlopiù esponenti di quella cultura artistica di marca padana da lui tanto apprezzata e promossa. Rientra infine nell’ampio universo della plastica anche la modellazione dello stucco, ambito nel quale Resta dà un significativo contributo, segnale di una sensibilità per nulla scontata. The analysis of the occurrences of the substantive plastico in Sebastiano Resta’s writing production offers an opportunity to focus on a topic which has not yet been well examined by the many accurate studies centred around this fascinating figure of collector: his peculiar vision of the art of sculpting in clay, stucco and other plastic materials. Analysing his extensive corpus of critical notes and the rich repertoire of drawings, it can be deduced that Resta looks to Giovanni Paolo Lomazzo as his main source, not only to retrieve information on the most illustrious sculptors but also to create a certain idea of this art, comparing it to painting and sculpture and reflecting on the complex theme of the paragone delle arti. In fact, through the mediation of Lomazzo, Resta learns and embraces Leonardo da Vinci’s believes on plastica. Combining what he reads in Lomazzo’s treatises to the information that he derives from many other sources, Father Resta delves into the activity of numerous sculptors. For the most part, these artists belong to the Po Valley area and embody a specific culture that Resta appreciates and promotes. Regarding to stucco decoration, Resta makes a significant contribution thanks to a personal – and not obvious – sensitivity.
2020
25
248
264
https://www.memofonte.it/files/Studi-di-Memofonte/rivista/XXV/XXV_2020_QUAGLIAROLI.pdf
Sebastiano Resta; plastico; plasticatore; Leonardo da Vinci; Antonio Bagarelli; Giulio Mazzoni; Perino del Vaga; stucco; palazzo Spada
Serena Quagliaroli
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