Nonna del futuro re Carlo Alberto di Savoia-Carignano, Joséphine de Lorraine, discendente di un'aristocratica e potente famiglia francese, andò in sposa a Vittorio Amedeo, cugino del re di Sardegna e principe di Carignano, e si trasferì a Torino. Conservate presso la Biblioteca Reale di Torino, le sue carte testimoniano la vita e l'opera di una donna studiosa, appassionata di filosofia, letteratura e storia, ben informata anche sugli sviluppi delle scienze. I suoi viaggi e la sua corrispondenza le permisero di coltivare un dialogo con i rappresentanti delle élite italiane e francesi attive nel campo delle belle lettere, delle scienze umane e della matematica. Nella geografia dell'Illuminismo, Joséphine svolse un ruolo di raccordo tra Francia e Italia, con diverse aperture al mondo del pensiero inglese. I suoi archivi, che contengono materiale inedito ad eccezione di alcuni casi di recente pubblicazione, testimoniano un esercizio di scrittura letteraria intrisa dei principi dei Lumi, e uno sforzo di cristallizzazione di idee e considerazioni personali, frutto di letture e confronti con gli ambienti dei philosophes che sfruttavano le risorse espressive della narrativa e del teatro per discutere i grandi argomenti a cuore del loro tempo. Il suo ruolo di principessa la costringeva a lavorare dietro le quinte, senza poter mandare in stampa i suoi scritti: rappresenta pertanto un esempio di donna dell'Illuminismo e di autrice invisibile e “impubblicabile”, il cui profilo colto e aperto alle più varie declinazioni della cultura, costantemente combattuto tra gli impulsi del cuore e la logica della ragione, tra la comprensione intuitiva e l'approccio empirico, non è ancora stato esplorato appieno.

Joséphine de Lorraine, princesse de Carignan : le travail silencieux d’une femme des Lumières au carrefour des humanités et des sciences

TRINCHERO, Cristina
2022-01-01

Abstract

Nonna del futuro re Carlo Alberto di Savoia-Carignano, Joséphine de Lorraine, discendente di un'aristocratica e potente famiglia francese, andò in sposa a Vittorio Amedeo, cugino del re di Sardegna e principe di Carignano, e si trasferì a Torino. Conservate presso la Biblioteca Reale di Torino, le sue carte testimoniano la vita e l'opera di una donna studiosa, appassionata di filosofia, letteratura e storia, ben informata anche sugli sviluppi delle scienze. I suoi viaggi e la sua corrispondenza le permisero di coltivare un dialogo con i rappresentanti delle élite italiane e francesi attive nel campo delle belle lettere, delle scienze umane e della matematica. Nella geografia dell'Illuminismo, Joséphine svolse un ruolo di raccordo tra Francia e Italia, con diverse aperture al mondo del pensiero inglese. I suoi archivi, che contengono materiale inedito ad eccezione di alcuni casi di recente pubblicazione, testimoniano un esercizio di scrittura letteraria intrisa dei principi dei Lumi, e uno sforzo di cristallizzazione di idee e considerazioni personali, frutto di letture e confronti con gli ambienti dei philosophes che sfruttavano le risorse espressive della narrativa e del teatro per discutere i grandi argomenti a cuore del loro tempo. Il suo ruolo di principessa la costringeva a lavorare dietro le quinte, senza poter mandare in stampa i suoi scritti: rappresenta pertanto un esempio di donna dell'Illuminismo e di autrice invisibile e “impubblicabile”, il cui profilo colto e aperto alle più varie declinazioni della cultura, costantemente combattuto tra gli impulsi del cuore e la logica della ragione, tra la comprensione intuitiva e l'approccio empirico, non è ancora stato esplorato appieno.
2022
54
549
565
https://shs.cairn.info/revue-dix-huitieme-siecle-2022-1-page-549?lang=fr
Joséphine de Lorraine Armagnac, Piémont, Femmes de sciences, Réseaux culturels, Sciences et lettres, relations culturelles franco-italiennes
TRINCHERO, Cristina
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