Il fenomeno della cosiddetta “App Economy”, a quasi un decennio dalla sua entrata in scena, ha avuto un impatto dirompente nell’economia mondiale e implicazioni rilevanti per una moltitudine di stakeholders. Nel corso della trattazione sono analizzati in primis gli impressionanti numeri del settore, sia a livello europeo che internazionale, analizzandone gli elementi caratteristici e soffermandosi sull’evoluzione dei mercati di riferimento e i trend di crescita; in seguito il focus si sposta sulle implicazioni per i vari attori interessati, tra cui i policy makers, analizzando le principali azioni dei regolatori nazionali e internazionali (in tema di concorrenza, in primis tra operatori di TLC e OTT, garanzie e tutele). Lo sviluppo che negli ultimi anni hanno conosciuto le piattaforme digitali ha permesso di effettuare un numero enorme di nuove transazioni economiche, in un ampio insieme di mercati. Le piattaforme consentono l’incontro della domanda e dell’offerta in modi totalmente nuovi rispetto ai tradizionali modelli di business seguiti nella cosiddetta economia offline. Esempi noti di tale fenomeno possono riscontrarsi nelle attività di fornitura di alloggi temporanei, assimilabili ai più tradizionali servizi ricettivi e alberghieri o nei servizi di trasporto tramite automobile, assimilabili ai più tradizionali taxi. La diffusione massiva delle applicazioni su dispositivi mobili quale strumento preferito dai consumatori per l’accesso alla Rete, ha favorito un’espansione rapida delle offerte di servizi introdotti dalle piattaforme. Allo stesso tempo, la crescita veloce della sharing economy ha imposto delle rilevanti questioni normative e di carattere regolamentare. Il modo in cui si conclude la transazione e il modello di business seguito, infatti, sono tali che i servizi offerti tramite una piattaforma digitale, benché affini ai servizi offerti negli analoghi mercati offline, presentano, per il consumatore finale e per il singolo che intende offrire i suoi servizi mediante la piattaforma, un livello di incertezza maggiore riguardo alla compatibilità delle attività in questione con le normative in vigore nel settore (tutela della riservatezza dei dati, tutela della sicurezza, tutela dei diritti dei lavoratori, tassazione, autorizzazioni amministrative). La crescita della cosiddetta economia digitale non deriva strettamente dalla nascita di nuovi settori quanto piuttosto dall’evoluzione dei processi di lavorazione, distribuzione, vendita e consumo che sta investendo le attività economiche tradizionali. In fondo, le app spesso migliorano le esperienze di consumo e accrescono le occasioni di scambio tra domanda e offerta in mercati che già esistevano. Il nuovo ambiente economico digitale, però, in grande parte si è innestato su una regolamentazione normativa e amministrativa, attualmente in vigore, ideata per potersi conformare alle caratteristiche economiche (struttura dei costi, modello di business, modelli di consumo) che i mercati hanno presentato finora. Sotto tale aspetto, il professore Nathan Cortez ha parlato di “rotture regolamentari” (regulatory disruption): una piattaforma digitale produce un’innovazione di prodotto, di processo produttivo, del modello di business e di consumo, tale che lo schema regolamentare esistente viene distrutto. L’irruzione di una piattaforma in un mercato tradizionale, quindi, pone un fondamentale dilemma per il legislatore e le autorità di regolamentazione: incorporare nell’attuale sistema di regole anche la piattaforma oppure ridisegnare la regolamentazione dei partecipanti al mercato offline? A tal proposito, questo lavoro intende offrire un contributo che sia di supporto alla comprensione della rapida evoluzione del fenomeno, le prospettive future e la criticità degli interventi in tema di regolamentazione.
App Economy: impatto ed effetti del fenomeno
Troise C
First
;
2016-01-01
Abstract
Il fenomeno della cosiddetta “App Economy”, a quasi un decennio dalla sua entrata in scena, ha avuto un impatto dirompente nell’economia mondiale e implicazioni rilevanti per una moltitudine di stakeholders. Nel corso della trattazione sono analizzati in primis gli impressionanti numeri del settore, sia a livello europeo che internazionale, analizzandone gli elementi caratteristici e soffermandosi sull’evoluzione dei mercati di riferimento e i trend di crescita; in seguito il focus si sposta sulle implicazioni per i vari attori interessati, tra cui i policy makers, analizzando le principali azioni dei regolatori nazionali e internazionali (in tema di concorrenza, in primis tra operatori di TLC e OTT, garanzie e tutele). Lo sviluppo che negli ultimi anni hanno conosciuto le piattaforme digitali ha permesso di effettuare un numero enorme di nuove transazioni economiche, in un ampio insieme di mercati. Le piattaforme consentono l’incontro della domanda e dell’offerta in modi totalmente nuovi rispetto ai tradizionali modelli di business seguiti nella cosiddetta economia offline. Esempi noti di tale fenomeno possono riscontrarsi nelle attività di fornitura di alloggi temporanei, assimilabili ai più tradizionali servizi ricettivi e alberghieri o nei servizi di trasporto tramite automobile, assimilabili ai più tradizionali taxi. La diffusione massiva delle applicazioni su dispositivi mobili quale strumento preferito dai consumatori per l’accesso alla Rete, ha favorito un’espansione rapida delle offerte di servizi introdotti dalle piattaforme. Allo stesso tempo, la crescita veloce della sharing economy ha imposto delle rilevanti questioni normative e di carattere regolamentare. Il modo in cui si conclude la transazione e il modello di business seguito, infatti, sono tali che i servizi offerti tramite una piattaforma digitale, benché affini ai servizi offerti negli analoghi mercati offline, presentano, per il consumatore finale e per il singolo che intende offrire i suoi servizi mediante la piattaforma, un livello di incertezza maggiore riguardo alla compatibilità delle attività in questione con le normative in vigore nel settore (tutela della riservatezza dei dati, tutela della sicurezza, tutela dei diritti dei lavoratori, tassazione, autorizzazioni amministrative). La crescita della cosiddetta economia digitale non deriva strettamente dalla nascita di nuovi settori quanto piuttosto dall’evoluzione dei processi di lavorazione, distribuzione, vendita e consumo che sta investendo le attività economiche tradizionali. In fondo, le app spesso migliorano le esperienze di consumo e accrescono le occasioni di scambio tra domanda e offerta in mercati che già esistevano. Il nuovo ambiente economico digitale, però, in grande parte si è innestato su una regolamentazione normativa e amministrativa, attualmente in vigore, ideata per potersi conformare alle caratteristiche economiche (struttura dei costi, modello di business, modelli di consumo) che i mercati hanno presentato finora. Sotto tale aspetto, il professore Nathan Cortez ha parlato di “rotture regolamentari” (regulatory disruption): una piattaforma digitale produce un’innovazione di prodotto, di processo produttivo, del modello di business e di consumo, tale che lo schema regolamentare esistente viene distrutto. L’irruzione di una piattaforma in un mercato tradizionale, quindi, pone un fondamentale dilemma per il legislatore e le autorità di regolamentazione: incorporare nell’attuale sistema di regole anche la piattaforma oppure ridisegnare la regolamentazione dei partecipanti al mercato offline? A tal proposito, questo lavoro intende offrire un contributo che sia di supporto alla comprensione della rapida evoluzione del fenomeno, le prospettive future e la criticità degli interventi in tema di regolamentazione.File | Dimensione | Formato | |
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