Il saggio ripercorre l’esperienza carceraria, prima alle carceri Nuove di Torino poi a quelle romane di Regina Coeli, che Carlo Levi e Cesare Pavese hanno condiviso dopo l’arresto avvenuto a Torino il 15 maggio del ’35. Dalle loro lettere emerge il ritratto di un universo carcerario molto lontano dagli stereotipi comuni, popolato da Levi di immagini e riflessioni intorno alla pittura e al ritratto, e subìto da Pavese con l’amarezza di chi si sente ormai lontano dalla vita di prima, ma resta caparbiamente determinato nel voler essere uomo di lettere.

Nel «carcer tetro»: Carlo Levi e Cesare Pavese

Laura Nay
2021-01-01

Abstract

Il saggio ripercorre l’esperienza carceraria, prima alle carceri Nuove di Torino poi a quelle romane di Regina Coeli, che Carlo Levi e Cesare Pavese hanno condiviso dopo l’arresto avvenuto a Torino il 15 maggio del ’35. Dalle loro lettere emerge il ritratto di un universo carcerario molto lontano dagli stereotipi comuni, popolato da Levi di immagini e riflessioni intorno alla pittura e al ritratto, e subìto da Pavese con l’amarezza di chi si sente ormai lontano dalla vita di prima, ma resta caparbiamente determinato nel voler essere uomo di lettere.
2021
Studi di letteratura italiana in onore di Anna Nozzoli
SEF Società Editrice Fiorentina
Studi
441
454
978-88-6032-634-8
Carlo Levi, Cesare Pavese, carcere, confino
Laura Nay
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