Con la pubblicazione di questo volume ci si propone di aggiornare e ampliare il bouquet delle tecniche di ricerca qualitativa, offrendo nuovi strumenti capaci di rispondere adeguatamente alle inedite sfide incontrate nello studio dei fenomeni sociali. In questo modo la ricerca qualitativa può non solo affrontare lo studio del presente, ma anche avvicinarsi – attrezzata – all’analisi di scenari futuri dai contorni incerti, rimanendo aperta ai cambiamenti in corso, ad esempio quelli del cosiddetto “web 3.0” o “web delle cose” e dell’intelligenza artificiale, ancora troppo poco frequentate dalla ricerca qualitativa. Il volume si articola in quattro parti. La Parte prima introduce le nozioni di base della ricerca qualitativa, a cominciare dalla sua definizione cui è dedicato il cap. 1. Nel medesimo solco si collocano le riflessioni sul disegno della ricerca qualitativa (cfr. cap. 2), che indicano gli elementi di progettazione di uno studio qualitativo, trasversali a tutte le tecniche che abitano questo eterogeneo arcipelago (cfr. Cardano, 2020, cap. 2), per lasciare a capitoli dedicati alle singole tecniche il compito di completare il quadro con indicazioni specifiche sulla particolare declinazione del disegno della ricerca. La Parte seconda è dedicata alle tre tecniche di ricerca diventate ormai patrimonio della tradizione di questo modo di fare scienza sociale. Nel cap. 3 incontriamo la regina delle tecniche di ricerca qualitativa: l’osservazione partecipante. Subito dopo, il cap. 4 affronta l’intervista discorsiva, una fra le tecniche di ricerca qualitativa più diffuse e impiegate sia in presenza, sia a distanza. Chiude la Parte seconda il cap. 5 dedicato al focus group, la tecnica che prevede l’osservazione della discussione all’interno di un piccolo gruppo di persone, reclutato e guidato dall’équipe di ricerca. La Parte terza conduce nei territori delle tecniche di ricerca qualitativa meno note e più nuove. Il cap. 6 affronta una specifica variante del lavoro etnografico, l’autoetnografia, definendone le specificità e i legami con le tecniche che popolano il più vasto arcipelago della ricerca qualitativa. Segue – chi legge perdonerà il gioco di parole – un’altra variante del lavoro etnografico, lo shadowing (cfr. cap. 7), la tecnica di ricerca che vede chi la impiega seguire come un’ombra la persona su cui ha puntato l’attenzione. Ai metodi visuali e alla loro declinazione nel contesto della ricerca qualitativa è dedicato il cap. 8, nel quale si mostra come le immagini – fisse e in movimento – possono diventare l’oggetto delle nostre analisi, ma anche attivare la produzione di materiale empirico. Conclude la Parte terza il cap. 9 dedicato ai metodi ibridi nel quale le riflessioni sulle trasformazioni della vita quotidiana nella direzione della digitalizzazione proposte sopra nutrono le strategie di ricerca proposte. La Parte quarta, l’ultima, è dedicata all’analisi dei dati qualitativi. Il cap. 10 affronta questo importante passaggio della ricerca qualitativa in modo deliberatamente sommario, mantenendo così la promessa del progetto editoriale del volume, focalizzato sulla fase del lavoro sul campo.

Metodi qualitativi. Pratiche di ricerca in presenza, a distanza e ibride

Luigi Gariglio
Co-first
2022-01-01

Abstract

Con la pubblicazione di questo volume ci si propone di aggiornare e ampliare il bouquet delle tecniche di ricerca qualitativa, offrendo nuovi strumenti capaci di rispondere adeguatamente alle inedite sfide incontrate nello studio dei fenomeni sociali. In questo modo la ricerca qualitativa può non solo affrontare lo studio del presente, ma anche avvicinarsi – attrezzata – all’analisi di scenari futuri dai contorni incerti, rimanendo aperta ai cambiamenti in corso, ad esempio quelli del cosiddetto “web 3.0” o “web delle cose” e dell’intelligenza artificiale, ancora troppo poco frequentate dalla ricerca qualitativa. Il volume si articola in quattro parti. La Parte prima introduce le nozioni di base della ricerca qualitativa, a cominciare dalla sua definizione cui è dedicato il cap. 1. Nel medesimo solco si collocano le riflessioni sul disegno della ricerca qualitativa (cfr. cap. 2), che indicano gli elementi di progettazione di uno studio qualitativo, trasversali a tutte le tecniche che abitano questo eterogeneo arcipelago (cfr. Cardano, 2020, cap. 2), per lasciare a capitoli dedicati alle singole tecniche il compito di completare il quadro con indicazioni specifiche sulla particolare declinazione del disegno della ricerca. La Parte seconda è dedicata alle tre tecniche di ricerca diventate ormai patrimonio della tradizione di questo modo di fare scienza sociale. Nel cap. 3 incontriamo la regina delle tecniche di ricerca qualitativa: l’osservazione partecipante. Subito dopo, il cap. 4 affronta l’intervista discorsiva, una fra le tecniche di ricerca qualitativa più diffuse e impiegate sia in presenza, sia a distanza. Chiude la Parte seconda il cap. 5 dedicato al focus group, la tecnica che prevede l’osservazione della discussione all’interno di un piccolo gruppo di persone, reclutato e guidato dall’équipe di ricerca. La Parte terza conduce nei territori delle tecniche di ricerca qualitativa meno note e più nuove. Il cap. 6 affronta una specifica variante del lavoro etnografico, l’autoetnografia, definendone le specificità e i legami con le tecniche che popolano il più vasto arcipelago della ricerca qualitativa. Segue – chi legge perdonerà il gioco di parole – un’altra variante del lavoro etnografico, lo shadowing (cfr. cap. 7), la tecnica di ricerca che vede chi la impiega seguire come un’ombra la persona su cui ha puntato l’attenzione. Ai metodi visuali e alla loro declinazione nel contesto della ricerca qualitativa è dedicato il cap. 8, nel quale si mostra come le immagini – fisse e in movimento – possono diventare l’oggetto delle nostre analisi, ma anche attivare la produzione di materiale empirico. Conclude la Parte terza il cap. 9 dedicato ai metodi ibridi nel quale le riflessioni sulle trasformazioni della vita quotidiana nella direzione della digitalizzazione proposte sopra nutrono le strategie di ricerca proposte. La Parte quarta, l’ultima, è dedicata all’analisi dei dati qualitativi. Il cap. 10 affronta questo importante passaggio della ricerca qualitativa in modo deliberatamente sommario, mantenendo così la promessa del progetto editoriale del volume, focalizzato sulla fase del lavoro sul campo.
2022
Carocci
Studi Superiori-sociologia
1310
1
327
metodologia, metodi qualitativi, etnografia, autoetnografia, intervista, osservazione partecipante, focus group, metodi ibridi, shadowing, metodi visuali
Mario Cardano; Luigi Gariglio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1851017
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