Il saggio analizza la consistenza edilizia degli insediamenti subalpini dal XIII al XV secolo. Si è spesso ritenuto che il XIII secolo abbia rappresentato un momento fondamentale nei processi di trasformazione delle tecniche costruttive, caratterizzati da un progressivo e costante passaggio dall’uso di materiali deperibili all’uso della pietra e del cotto. L'interpretazione è, tuttavia, semplicistica: ancora nei secoli XIV e XV, uno degli sforzi principali delle istituzioni che governavano le città era quello di limitare l'uso di legno e paglia nell’edilizia, per ragioni di sicurezza e/o di decoro urbano. Nonostante l'avvio di politiche coordinate per attrarre e incentivare l'attività dei fornaciai, un gran numero di insediamenti risultava, infatti, ancora composto da case che facevano largo uso di tali materiali nelle strutture, nei rivestimenti e nelle coperture; al punto che solo alla fine del XIV secolo i mattoni sembrano affermarsi come la soluzione più diffusa ed economica. Tuttavia, l’andamento in rapida crescita della domanda, sostenuta anche dalla volontà politica di procedere a un'ampia ristrutturazione del patrimonio edilizio al fine di migliorare la qualità dello spazio urbano, determinò, nel XV secolo, problemi di approvvigionamento, che sfociarono ben presto in azioni protezionistiche.
Legno e paglia, pietra e mattone. Tecniche edilizie e decoro urbano negli insediamenti del Piemonte bassomedievale
LUSSO, Enrico
2021-01-01
Abstract
Il saggio analizza la consistenza edilizia degli insediamenti subalpini dal XIII al XV secolo. Si è spesso ritenuto che il XIII secolo abbia rappresentato un momento fondamentale nei processi di trasformazione delle tecniche costruttive, caratterizzati da un progressivo e costante passaggio dall’uso di materiali deperibili all’uso della pietra e del cotto. L'interpretazione è, tuttavia, semplicistica: ancora nei secoli XIV e XV, uno degli sforzi principali delle istituzioni che governavano le città era quello di limitare l'uso di legno e paglia nell’edilizia, per ragioni di sicurezza e/o di decoro urbano. Nonostante l'avvio di politiche coordinate per attrarre e incentivare l'attività dei fornaciai, un gran numero di insediamenti risultava, infatti, ancora composto da case che facevano largo uso di tali materiali nelle strutture, nei rivestimenti e nelle coperture; al punto che solo alla fine del XIV secolo i mattoni sembrano affermarsi come la soluzione più diffusa ed economica. Tuttavia, l’andamento in rapida crescita della domanda, sostenuta anche dalla volontà politica di procedere a un'ampia ristrutturazione del patrimonio edilizio al fine di migliorare la qualità dello spazio urbano, determinò, nel XV secolo, problemi di approvvigionamento, che sfociarono ben presto in azioni protezionistiche.| File | Dimensione | Formato | |
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