La linguistica dei corpora ha trovato applicazione in ambito traduttologico fin dall’inizio degli anni novanta del secolo scorso, offrendo opportunità di analisi senza precedenti. La ricerca di occorrenze, assistita da programmi informatici, ha permesso infatti di esplorare grandi quantità di dati, ovvero raccolte di testi talmente estese da non poter essere studiate “manualmente” in maniera sistematica e con sufficiente rigore. Pur con dimensioni decisamente inferiori, la crescente disponibilità di dati tratti da situazioni mediate da interpreti ha portato successivamente anche alla creazione di corpora di interpretazione (oltre che di traduzione), ovvero raccolte di trascrizioni di discorsi originali e interpretati, organizzate sulla base di criteri di rappresentatività. A partire dai primi esempi di corpora analogici e fruibili “manualmente” si è passati, nell’arco di due decenni, a risorse digitali e analizzabili elettronicamente, con la possibilità di estrarre occorrenze in maniera automatica con l’ausilio di appositi programmi informatici. Tanto la metodologia di sviluppo dei corpora quanto gli studi effettuati finora hanno avuto diverse ricadute in ambito didattico: dalla riflessione critica sul processo e il prodotto dell’interpretazione all’utilizzo di archivi multimediali che stanno alla base della creazione di un corpus; dalla descrizione puntuale delle situazioni comunicative mediate da interpreti fino ad applicazioni specifiche nell’affrontare determinati fenomeni (grammaticali, lessicali, strategie, ecc.). In questo capitolo, presenteremo una breve panoramica della nascita e dello sviluppo dei corpora di interpretazione, mettendo in luce alcune questioni metodologiche (rappresentatività, raccolta dati, trascrizione, annotazione) e presentando i diversi tipi di corpus (monolingue, parallelo, comparabile, intermodale). Successivamente, saranno approfondite le applicazioni didattiche riportate in letteratura, illustrando alcuni esempi di banche dati con i relativi parametri di classificazione, nonché di attività formative in ambito terminologico. Infine, saranno fornite indicazioni su approfondimenti utili, con riferimento a diverse modalità di interpretazione e combinazioni linguistiche, ma che trovano rilevanza trasversale nella didattica dell’interpretazione professionale.
Didattica dell’interpretazione basata su corpora
Bendazzoli Claudio
2021-01-01
Abstract
La linguistica dei corpora ha trovato applicazione in ambito traduttologico fin dall’inizio degli anni novanta del secolo scorso, offrendo opportunità di analisi senza precedenti. La ricerca di occorrenze, assistita da programmi informatici, ha permesso infatti di esplorare grandi quantità di dati, ovvero raccolte di testi talmente estese da non poter essere studiate “manualmente” in maniera sistematica e con sufficiente rigore. Pur con dimensioni decisamente inferiori, la crescente disponibilità di dati tratti da situazioni mediate da interpreti ha portato successivamente anche alla creazione di corpora di interpretazione (oltre che di traduzione), ovvero raccolte di trascrizioni di discorsi originali e interpretati, organizzate sulla base di criteri di rappresentatività. A partire dai primi esempi di corpora analogici e fruibili “manualmente” si è passati, nell’arco di due decenni, a risorse digitali e analizzabili elettronicamente, con la possibilità di estrarre occorrenze in maniera automatica con l’ausilio di appositi programmi informatici. Tanto la metodologia di sviluppo dei corpora quanto gli studi effettuati finora hanno avuto diverse ricadute in ambito didattico: dalla riflessione critica sul processo e il prodotto dell’interpretazione all’utilizzo di archivi multimediali che stanno alla base della creazione di un corpus; dalla descrizione puntuale delle situazioni comunicative mediate da interpreti fino ad applicazioni specifiche nell’affrontare determinati fenomeni (grammaticali, lessicali, strategie, ecc.). In questo capitolo, presenteremo una breve panoramica della nascita e dello sviluppo dei corpora di interpretazione, mettendo in luce alcune questioni metodologiche (rappresentatività, raccolta dati, trascrizione, annotazione) e presentando i diversi tipi di corpus (monolingue, parallelo, comparabile, intermodale). Successivamente, saranno approfondite le applicazioni didattiche riportate in letteratura, illustrando alcuni esempi di banche dati con i relativi parametri di classificazione, nonché di attività formative in ambito terminologico. Infine, saranno fornite indicazioni su approfondimenti utili, con riferimento a diverse modalità di interpretazione e combinazioni linguistiche, ma che trovano rilevanza trasversale nella didattica dell’interpretazione professionale.File | Dimensione | Formato | |
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