La maggior parte delle Associazioni aderenti al Terzo Settore e in particolare quelle di volontariato si trovano nei primi mesi dell’anno a definire in prospettiva le attività che dovranno svolgere nel corso del 2022. Mai come questo anno, in seguito alla riforma del Terzo Settore introdotta con il D.Lgs. 117/2017 e le diverse richieste di adeguamento statutario, susseguite nel tempo, ci si trova davanti a Enti orientati a interessi generali che devono supplire e supportare gli interessi generali dello Stato (Chiampi, 2020; Iannaci, D., & Aiassa, A. (2020). Infatti, l’avvio e il funzionamento del registro unico nazionale del Terzo Settore (Runts) sta portando la maggior parte delle organizzazioni di volontariato (Odv), associazioni di promozione sociale (Aps) e Onlus iscritte nei rispettivi registri ad adeguare il proprio statuto approfittando della finestra temporale aperta fino al 31 maggio 2022, termine di certo non tassativo ma che si riferisce soltanto alla possibilità per tali enti di modificare lo statuto utilizzando le procedure e le maggioranze dell’assemblea ordinaria. Ma come sappiamo le attività di volontariato possono essere svolte sia da organizzazioni stabili che da gruppo di soggetti uniti in attività di community-based orientata al volontariato (Brescia, 2021). Ci si pone quindi il dubbio su quali siano queste attività in un contesto condizionato dal COVID (Biancuzzi et al., 2021), da Nuove Guerre e da sistemi economici in continua evoluzione (Biancone, Brescia, & Jafari-Sadeghi, 2021) che coinvolgono a volte il terzo settore in processi di coprogettazione tra pubblico e terzo settore verso quello che è definito dalla storia il benessere comune e il bene comune (Coronella et al., 2020). Dal nuovo anno inizia a essere presente un processo di spinta verso la co-progettazione realizzato ai sensi della legge 241/1990 ma realizzabile del tutto dalla deliberazione delle linee guida approvate con il D.M. 72 del 31/3/2021 che costituiscono una traccia per applicare tale norma ad un procedimento di amministrazione condivisa. In questo tumulto evolutivo per terzo settore e volontariato si ha quindi la necessità di identificare temi, orientamenti e elementi che non può definire da sola l’accademia italiana e internazionale. Se i portatori d’interesse rimangono la bussola in questo mare magnum di bisogni e necessità a cui rispondere (Marshall & Woodward, 2004; Fletcher et al., 2003), servono nuovi strumenti per identificarli e guidare anche il terzo settore e studiosi come già avvenuto per organizzazioni ben più complesse (Grossi et al., 2021). Quali dovrebbero essere identificate le attività più discusse, i temi e le ricadute e gli impatti (Esposito et al. 2021) su cui devono indagare i ricercatori nel 2022?

Il volontariato nel 2022 quali orientamenti di ricerca

valerio brescia
2022-01-01

Abstract

La maggior parte delle Associazioni aderenti al Terzo Settore e in particolare quelle di volontariato si trovano nei primi mesi dell’anno a definire in prospettiva le attività che dovranno svolgere nel corso del 2022. Mai come questo anno, in seguito alla riforma del Terzo Settore introdotta con il D.Lgs. 117/2017 e le diverse richieste di adeguamento statutario, susseguite nel tempo, ci si trova davanti a Enti orientati a interessi generali che devono supplire e supportare gli interessi generali dello Stato (Chiampi, 2020; Iannaci, D., & Aiassa, A. (2020). Infatti, l’avvio e il funzionamento del registro unico nazionale del Terzo Settore (Runts) sta portando la maggior parte delle organizzazioni di volontariato (Odv), associazioni di promozione sociale (Aps) e Onlus iscritte nei rispettivi registri ad adeguare il proprio statuto approfittando della finestra temporale aperta fino al 31 maggio 2022, termine di certo non tassativo ma che si riferisce soltanto alla possibilità per tali enti di modificare lo statuto utilizzando le procedure e le maggioranze dell’assemblea ordinaria. Ma come sappiamo le attività di volontariato possono essere svolte sia da organizzazioni stabili che da gruppo di soggetti uniti in attività di community-based orientata al volontariato (Brescia, 2021). Ci si pone quindi il dubbio su quali siano queste attività in un contesto condizionato dal COVID (Biancuzzi et al., 2021), da Nuove Guerre e da sistemi economici in continua evoluzione (Biancone, Brescia, & Jafari-Sadeghi, 2021) che coinvolgono a volte il terzo settore in processi di coprogettazione tra pubblico e terzo settore verso quello che è definito dalla storia il benessere comune e il bene comune (Coronella et al., 2020). Dal nuovo anno inizia a essere presente un processo di spinta verso la co-progettazione realizzato ai sensi della legge 241/1990 ma realizzabile del tutto dalla deliberazione delle linee guida approvate con il D.M. 72 del 31/3/2021 che costituiscono una traccia per applicare tale norma ad un procedimento di amministrazione condivisa. In questo tumulto evolutivo per terzo settore e volontariato si ha quindi la necessità di identificare temi, orientamenti e elementi che non può definire da sola l’accademia italiana e internazionale. Se i portatori d’interesse rimangono la bussola in questo mare magnum di bisogni e necessità a cui rispondere (Marshall & Woodward, 2004; Fletcher et al., 2003), servono nuovi strumenti per identificarli e guidare anche il terzo settore e studiosi come già avvenuto per organizzazioni ben più complesse (Grossi et al., 2021). Quali dovrebbero essere identificate le attività più discusse, i temi e le ricadute e gli impatti (Esposito et al. 2021) su cui devono indagare i ricercatori nel 2022?
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volontariato
valerio brescia
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