Il capitolo prende in esame le diverse forme dei regimi che si sono succeduti nelle città italiane dal XII al XIV secolo, seguendo il filo dei conflitti politici e dei tentativi di trovare equilibri temporanei che sono spesso alla base delle principali trasformazioni istituzionali dei comuni bassomedievali. Si tratta di proporre una storia non teleologica delle vicende politiche e sociali dei maggiori centri urbani, mostrando la natura spesso provvisoria e sperimentale delle soluzioni istituzionali proposte (consolato, podestà cittadino, podestà forestiero, Capitano del popolo). Lo snodo centrale di questo lungo percorso è individuato nei regimi di Popolo (1260-1300), che hanno posto su basi più solide la pretesa di stabilità delle forme di governo. Ma proprio la ricerca di questa stabilità ha favorito la maturazione, in quegli stessi regimi, di modelli di governo monocratico e familiare che puntava alla riproduzione genealogica di un "dominatus" sottratto alla normale instabilità del comune popolare. Le vicende sia di queste prime signorie personali e sie dei regimi di Popolo "accentuato" scorrono parallele nel corso della prima del Trecento. Nel saggio si è cercato di tenere collegate (e non in successione) la natura multiforme e plurale dei regimi cittadini.
Gli assetti istituzionali delle città comunali: forme, lessici e funzioni dal XII al XIV secolo
Vallerani Massimo
2022-01-01
Abstract
Il capitolo prende in esame le diverse forme dei regimi che si sono succeduti nelle città italiane dal XII al XIV secolo, seguendo il filo dei conflitti politici e dei tentativi di trovare equilibri temporanei che sono spesso alla base delle principali trasformazioni istituzionali dei comuni bassomedievali. Si tratta di proporre una storia non teleologica delle vicende politiche e sociali dei maggiori centri urbani, mostrando la natura spesso provvisoria e sperimentale delle soluzioni istituzionali proposte (consolato, podestà cittadino, podestà forestiero, Capitano del popolo). Lo snodo centrale di questo lungo percorso è individuato nei regimi di Popolo (1260-1300), che hanno posto su basi più solide la pretesa di stabilità delle forme di governo. Ma proprio la ricerca di questa stabilità ha favorito la maturazione, in quegli stessi regimi, di modelli di governo monocratico e familiare che puntava alla riproduzione genealogica di un "dominatus" sottratto alla normale instabilità del comune popolare. Le vicende sia di queste prime signorie personali e sie dei regimi di Popolo "accentuato" scorrono parallele nel corso della prima del Trecento. Nel saggio si è cercato di tenere collegate (e non in successione) la natura multiforme e plurale dei regimi cittadini.File | Dimensione | Formato | |
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