Chi sono i nuovi insediati nelle Alpi Italiane e quali sono i motivi che li portano a re-insediarsi in montagna? Perché è importante ri-abitare la montagna? Come si muovono l’Unione europea, il governo e le Regioni italiane? Partendo da un esame della letteratura nazionale e internazionale sul tema, dalle politiche in atto e dai dati demografici delle statistiche ufficiali, la risposta a queste domande è stata cercata soprattutto sul campo. Sono state selezionate 35 realtà locali significative, distribuite su tutto l’arco alpino e raggruppate poi in dieci aree di studio, oggetto di sopralluoghi rivolti a indagare gli aspetti quantitativi e qualitativi del fenomeno. La rilevazione dei dati presso le anagrafi comunali e una serie di interviste ai nuovi insediati sono alla base di una descrizione interpretativa del fenomeno sia in termini di apporto dei nuovi insediati all’economia e alla vita sociale locale, sia in termini di motivazioni e valutazioni delle scelte effettuate. Dopo aver esaminato questi aspetti nelle singole aree di studio, viene delineata una sintesi generale sul chi, sul come e sul perché dei “nuovi montanari”, per arrivare poi a una loro classificazione di carattere socio-economico e ad una di tipo motivazionale. Infine questi risultati vengono utilizzati per una riflessione critica su quanto possono fare oggi le Regioni e i sistemi locali per rendere la montagna abitabile e attrattiva. In particolare per sostenere e accompagnare l’inserimento di famiglie e di imprese nei processi di sviluppo di territori di grande valore ambientale le cui risorse attendono di essere meglio gestite e utilizzate.
Nuovi montanari. Abitare le Alpi nel XXI secolo
CORRADO, FEDERICA;DI GIOIA, ALBERTO
2014-01-01
Abstract
Chi sono i nuovi insediati nelle Alpi Italiane e quali sono i motivi che li portano a re-insediarsi in montagna? Perché è importante ri-abitare la montagna? Come si muovono l’Unione europea, il governo e le Regioni italiane? Partendo da un esame della letteratura nazionale e internazionale sul tema, dalle politiche in atto e dai dati demografici delle statistiche ufficiali, la risposta a queste domande è stata cercata soprattutto sul campo. Sono state selezionate 35 realtà locali significative, distribuite su tutto l’arco alpino e raggruppate poi in dieci aree di studio, oggetto di sopralluoghi rivolti a indagare gli aspetti quantitativi e qualitativi del fenomeno. La rilevazione dei dati presso le anagrafi comunali e una serie di interviste ai nuovi insediati sono alla base di una descrizione interpretativa del fenomeno sia in termini di apporto dei nuovi insediati all’economia e alla vita sociale locale, sia in termini di motivazioni e valutazioni delle scelte effettuate. Dopo aver esaminato questi aspetti nelle singole aree di studio, viene delineata una sintesi generale sul chi, sul come e sul perché dei “nuovi montanari”, per arrivare poi a una loro classificazione di carattere socio-economico e ad una di tipo motivazionale. Infine questi risultati vengono utilizzati per una riflessione critica su quanto possono fare oggi le Regioni e i sistemi locali per rendere la montagna abitabile e attrattiva. In particolare per sostenere e accompagnare l’inserimento di famiglie e di imprese nei processi di sviluppo di territori di grande valore ambientale le cui risorse attendono di essere meglio gestite e utilizzate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



