La trattazione ha ad oggetto il potere di cognizione degli arbitri nel cosiddetto arbitrato endosocietario, vale a dire nell'arbitrato previsto dallo statuto di una società per la risoluzione delle controversie tra i soci ovvero tra questi e la società, attualmente disciplinato dal d.lgs. n. 5/2003. Tali poteri, in origine significativamente più ampi di quelli riconosciuti nell'arbitrato di diritto comune, si traducono nella pronuncia di lodi soggetti ad un particolare regime di impugnazione dinnanzi al giudice statale. Il contributo dell’a., che costituisce un capitolo di un più ampio volume dedicato all’arbitrato societario, si propone di illustrare la normativa in argomento, affrontando i numerosi problemi interpretativi che si pongono anche a causa del sovrapporsi di leggi succedutesi nel tempo. In questo quadro, l’a. suggerisce altresì alcune modifiche “de iure condendo” che potrebbero essere recepite nei decreti delegati per la riforma del processo civile e dei sistemi di ADR che verranno prossimamente emanati in attuazione della recente legge-delega per la riforma del processo civile (la cosiddetta riforma Cartabia, dal nome del ministro della giustizia dell'epoca), approvata con legge n. 206/2021. # This chapter focuses on the features of arbitral jurisdiction in respect of corporate disputes and of the subsequent award issued by the arbitral tribunal. In particular, arbitrators may execersie their jurisdiction also in respect of those disputes capable of being settled through arbitration, notwithstanding the presence of non-arbitrable parenthetical issues. # Arbitrators are not allowed to decide ex aequo et bono and arbitral awards are ex lege suject to set aside proceedings for the violation of substantive law.
La cognizione degli arbitri, il lodo e la sua impugnazione
Eugenio Dalmotto
2023-01-01
Abstract
La trattazione ha ad oggetto il potere di cognizione degli arbitri nel cosiddetto arbitrato endosocietario, vale a dire nell'arbitrato previsto dallo statuto di una società per la risoluzione delle controversie tra i soci ovvero tra questi e la società, attualmente disciplinato dal d.lgs. n. 5/2003. Tali poteri, in origine significativamente più ampi di quelli riconosciuti nell'arbitrato di diritto comune, si traducono nella pronuncia di lodi soggetti ad un particolare regime di impugnazione dinnanzi al giudice statale. Il contributo dell’a., che costituisce un capitolo di un più ampio volume dedicato all’arbitrato societario, si propone di illustrare la normativa in argomento, affrontando i numerosi problemi interpretativi che si pongono anche a causa del sovrapporsi di leggi succedutesi nel tempo. In questo quadro, l’a. suggerisce altresì alcune modifiche “de iure condendo” che potrebbero essere recepite nei decreti delegati per la riforma del processo civile e dei sistemi di ADR che verranno prossimamente emanati in attuazione della recente legge-delega per la riforma del processo civile (la cosiddetta riforma Cartabia, dal nome del ministro della giustizia dell'epoca), approvata con legge n. 206/2021. # This chapter focuses on the features of arbitral jurisdiction in respect of corporate disputes and of the subsequent award issued by the arbitral tribunal. In particular, arbitrators may execersie their jurisdiction also in respect of those disputes capable of being settled through arbitration, notwithstanding the presence of non-arbitrable parenthetical issues. # Arbitrators are not allowed to decide ex aequo et bono and arbitral awards are ex lege suject to set aside proceedings for the violation of substantive law.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



