L’articolo presenta gli esiti di una ricerca nell’ambito dell’emergenza abitativa, svolta con un approccio di tipo micro-etnografico che focalizza l’attenzione sugli oggetti della vita quotidiana. L’intento dell’autrice è far dialogare i concetti dell’antropologia della domesticità e di sicurezza ontologica, mettendo in relazione il mondo degli oggetti e la costruzione identitaria delle persone. Si esplora l’accommodating theory di Daniel Miller per lo studio della dinamica di ingresso in un nuovo alloggio da parte di persone in condizione di fragilità, nell’ambito di un servizio pubblico di accompagnamento alla ricerca casa di una piccola provincia del Piemonte. L’analisi del processo di addomesticamento dello spazio ha condotto a riflessioni sul ruolo che gli operatori possono svolgere nell’allestimento delle abitazioni con l’obiettivo di rafforzare il senso di sicurezza ontologica dei beneficiari. Entrare nelle case per studiare il processo di accommodating ha inoltre rappresentato una modalità di disvelamento delle forze sociali che agiscono sulla cultura materiale. The article presents the results of a research in the field of housing exclusion which adopts a micro-ethnographic approach that focuses on daily life objects. The author aims at relating the concepts of material culture and ontological security, in order to link the world of ordinary objects and that of human beings’ self-identity. Fragile people’s entry into a new accommodation with the help of public estate services in one of the Piedmont’s province is explored using Daniel Miller’s accommodating theory. The analysis of the process of space domestication allows to reconsider housing preparation and operators’ role in strengthening the feeling of ontological security. Moreover, observing people’s accommodating process unveiled the social forces acting on material culture.

LE COSE IN CASA. PER UN’ANTROPOLOGIA DELLA DOMESTICITÀ IN SITUAZIONI DI EMERGENZA ABITATIVA

Manuela Vinai
2018-01-01

Abstract

L’articolo presenta gli esiti di una ricerca nell’ambito dell’emergenza abitativa, svolta con un approccio di tipo micro-etnografico che focalizza l’attenzione sugli oggetti della vita quotidiana. L’intento dell’autrice è far dialogare i concetti dell’antropologia della domesticità e di sicurezza ontologica, mettendo in relazione il mondo degli oggetti e la costruzione identitaria delle persone. Si esplora l’accommodating theory di Daniel Miller per lo studio della dinamica di ingresso in un nuovo alloggio da parte di persone in condizione di fragilità, nell’ambito di un servizio pubblico di accompagnamento alla ricerca casa di una piccola provincia del Piemonte. L’analisi del processo di addomesticamento dello spazio ha condotto a riflessioni sul ruolo che gli operatori possono svolgere nell’allestimento delle abitazioni con l’obiettivo di rafforzare il senso di sicurezza ontologica dei beneficiari. Entrare nelle case per studiare il processo di accommodating ha inoltre rappresentato una modalità di disvelamento delle forze sociali che agiscono sulla cultura materiale. The article presents the results of a research in the field of housing exclusion which adopts a micro-ethnographic approach that focuses on daily life objects. The author aims at relating the concepts of material culture and ontological security, in order to link the world of ordinary objects and that of human beings’ self-identity. Fragile people’s entry into a new accommodation with the help of public estate services in one of the Piedmont’s province is explored using Daniel Miller’s accommodating theory. The analysis of the process of space domestication allows to reconsider housing preparation and operators’ role in strengthening the feeling of ontological security. Moreover, observing people’s accommodating process unveiled the social forces acting on material culture.
2018
84
2
285
308
https://www.jstor.org/stable/26741363
Manuela Vinai
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