Partendo dalla constatazione del fatto che le discriminazioni algoritmiche –al pari di quelle che si verificano nel mondo analogico – assumono le forme più svariate e ricomprendono effetti lesivi della dignità umana, del diritto a non subire trattamenti differenziati fondati su determinate caratteristiche personali o a vivere e agire in contesti pubblici, lavorativi ma anche privati, privi di stereotipi tali da perpetuare situazioni di svantaggio o subordinazione, il saggio intende analizzare alcuni casi in cui sistemi diversi di intelligenza artificiale, seppur ammantati di un’aura di neutralità e oggettività, hanno dimostrato di essere portatori di pregiudizi, di essere tutt’altro che ciechi rispetto a differenze giuridicamente tutelate e di adottare decisioni inique spesso non prevedibili e la cui causa è talvolta difficile da rintracciare.
IL DIRITTO ANTIDISCRIMINATORIO ALLA PROVA DEGLI ALGORITMI
Mia Caielli
First
2022-01-01
Abstract
Partendo dalla constatazione del fatto che le discriminazioni algoritmiche –al pari di quelle che si verificano nel mondo analogico – assumono le forme più svariate e ricomprendono effetti lesivi della dignità umana, del diritto a non subire trattamenti differenziati fondati su determinate caratteristiche personali o a vivere e agire in contesti pubblici, lavorativi ma anche privati, privi di stereotipi tali da perpetuare situazioni di svantaggio o subordinazione, il saggio intende analizzare alcuni casi in cui sistemi diversi di intelligenza artificiale, seppur ammantati di un’aura di neutralità e oggettività, hanno dimostrato di essere portatori di pregiudizi, di essere tutt’altro che ciechi rispetto a differenze giuridicamente tutelate e di adottare decisioni inique spesso non prevedibili e la cui causa è talvolta difficile da rintracciare.File | Dimensione | Formato | |
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