Il DDL Zan tra diritto penale, democrazia e pluralismo. Profili di diritto costituzionale: pari dignità, principio pluralista, libertà di manifestazione del pensiero

Il contributo intende riflettere in maniera critica, a partire dal dibattito politico-giuridico sollevato dalla presentazione del disegno di legge c.d. Zan, sui dubbi di costituzionalità che continua a porre la repressione penale dei discorsi d’odio. La presente analisi riguarda essenzialmente l’annosa questione dei possibili limiti alla libertà di manifestazione del pensiero quale pilastro fondante ogni assetto democratico e sostiene la necessità di una rilettura del free speech che tenga conto delle esigenze proprie degli ordinamenti europei quali stati di diritto sociali e pluralisti. In particolare, l’analisi si concentra su quello che si ritiene essere il vero danno delle espressioni di intolleranza, ovvero un danno da disconoscimento tale da precludere sia alle donne, sia a minoranze oggi ancora poco tutelate dal diritto antidiscriminatorio vigente come quelle sessuali, la partecipazione effettiva alla vita pubblica.