I cambiamenti climatici stanno determinando mutamenti strutturali che influiscono sull’attività economica delle imprese e sul sistema finanziario. A livello europeo, da parte delle autorità di vigilanza bancaria e dei soggetti vigilati, c’è una crescente attenzione al tema dei rischi climatici in quanto possono influire sulla solidità patrimoniale dei singoli intermediari e sulla stabilità del sistema finanziario nel suo complesso o interferire con i canali di trasmissione della politica monetaria e con la stabilità dei prezzi. In particolare, pertanto, come emerso in tutta evidenza nel 2022 con l’avvio del primo “learning exercise” di BCE, assumono grande importanza le prove di stress, di natura sia regolamentare che gestionale, come banco di prova per la valutazione della tenuta del sistema finanziario. Nel Position Paper, dopo aver presentato il quadro normativo di riferimento, vengono approfonditi i canali di trasmissione attraverso i quali i rischi climatici trovano la loro materializzazione nei rischi “tradizionali” dell’attività bancaria, finanziaria e assicurativa e, di conseguenza, sulle specifiche poste di bilancio da essi influenzate. L’analisi viene sviluppata considerando i processi creditizi, le attività dell’area finanza in senso lato, gli operatori specializzati (challenger banks, leasing) e, infine, gli intermediari assicurativi, con una declinazione per specifico business model. Elemento comune delle valutazioni del rischio climatico, a prescindere dalla tipologia di business model dell’intermediario finanziario, è lo svolgimento di analisi forward looking, che richiedono lo sviluppo e l’adozione di modelli di valutazione alimentati con scenari climatici rappresentativi delle strategie politiche e settoriali che potranno caratterizzare il futuro. Nel Position Paper è quindi trattata la modalità di traduzione degli scenari climatici in impatti macroeconomici e finanziari sulla base di un set di modelli dedicati a proiettare le variabili climatiche (e.g. traiettorie dei prezzi delle emissioni GHG, temperature, ecc.), dipendenti dagli scenari ipotizzati, oltre che sulla traduzione degli scenari stessi in traiettorie di variabili macrofinanziarie e settoriali. Tenuto conto dell’innovatività, dell’eterogeneità e della molteplicità dei dati necessari per le analisi sul rischio climatico, si approfondiscono in seguito le principali implicazioni legate alla disponibilità e al trattamento dei dati stessi e si propongono alcune riflessioni sui possibili sviluppi futuri. Viene quindi affrontato il tema dell’analisi degli impatti dei rischi climatici sul profilo di rischio degli istituti bancari e assicurativi e analizzati gli esercizi di stress test svolti da diverse banche centrali al fine di valutarne gli approcci ed evidenziarne le principali criticità. Infine, vengono presentate alcune metodologie gestionali di climate stress test sviluppate dagli intermediari e declinate a livello di singolo rischio (di credito, di mercato, reputazionale ed operativo, di liquidità). 11 Position Paper AIFIRM n° 39 | 2022 Vengono in seguito analizzate le implicazioni derivanti dall’adesione delle banche ai protocolli di intesa (es. NZBA) per un percorso di decarbonizzazione del portafoglio titoli e finanziamenti degli istituti e transizione verso un’economia “verde”, alla luce della esigenza di mantenere un forte presidio sui profili di redditività e di rischio e sull’allocazione ottimale degli attivi. Alla luce delle diverse implicazioni che la gestione dei rischi climatici ed in particolare la conduzione di prove di stress fanno emergere, il Position Paper analizza l’impatto sui processi di governance del rischio e su quelli decisionali di conduzione e governo del business che gli intermediari stanno, e sempre più si troveranno, a valutare. Infine, il Position Paper conclude con il tema della disclosure e del reporting che gli Istituti devono implementare per motivi regolamentari o a seconda dell’adesione ai diversi standard di recente costituzione. Il tema viene affrontato dal punto di vista della disclosure verso il mercato e gli investitori così come del reporting interno dedicato agli organi decisionali apicali.
Impatti del Climate Change sul profilo di rischio, metodologie top-down e bottom-up
Guido Luciano Genero;Aline Miazza;Vera Palea;
2022-01-01
Abstract
I cambiamenti climatici stanno determinando mutamenti strutturali che influiscono sull’attività economica delle imprese e sul sistema finanziario. A livello europeo, da parte delle autorità di vigilanza bancaria e dei soggetti vigilati, c’è una crescente attenzione al tema dei rischi climatici in quanto possono influire sulla solidità patrimoniale dei singoli intermediari e sulla stabilità del sistema finanziario nel suo complesso o interferire con i canali di trasmissione della politica monetaria e con la stabilità dei prezzi. In particolare, pertanto, come emerso in tutta evidenza nel 2022 con l’avvio del primo “learning exercise” di BCE, assumono grande importanza le prove di stress, di natura sia regolamentare che gestionale, come banco di prova per la valutazione della tenuta del sistema finanziario. Nel Position Paper, dopo aver presentato il quadro normativo di riferimento, vengono approfonditi i canali di trasmissione attraverso i quali i rischi climatici trovano la loro materializzazione nei rischi “tradizionali” dell’attività bancaria, finanziaria e assicurativa e, di conseguenza, sulle specifiche poste di bilancio da essi influenzate. L’analisi viene sviluppata considerando i processi creditizi, le attività dell’area finanza in senso lato, gli operatori specializzati (challenger banks, leasing) e, infine, gli intermediari assicurativi, con una declinazione per specifico business model. Elemento comune delle valutazioni del rischio climatico, a prescindere dalla tipologia di business model dell’intermediario finanziario, è lo svolgimento di analisi forward looking, che richiedono lo sviluppo e l’adozione di modelli di valutazione alimentati con scenari climatici rappresentativi delle strategie politiche e settoriali che potranno caratterizzare il futuro. Nel Position Paper è quindi trattata la modalità di traduzione degli scenari climatici in impatti macroeconomici e finanziari sulla base di un set di modelli dedicati a proiettare le variabili climatiche (e.g. traiettorie dei prezzi delle emissioni GHG, temperature, ecc.), dipendenti dagli scenari ipotizzati, oltre che sulla traduzione degli scenari stessi in traiettorie di variabili macrofinanziarie e settoriali. Tenuto conto dell’innovatività, dell’eterogeneità e della molteplicità dei dati necessari per le analisi sul rischio climatico, si approfondiscono in seguito le principali implicazioni legate alla disponibilità e al trattamento dei dati stessi e si propongono alcune riflessioni sui possibili sviluppi futuri. Viene quindi affrontato il tema dell’analisi degli impatti dei rischi climatici sul profilo di rischio degli istituti bancari e assicurativi e analizzati gli esercizi di stress test svolti da diverse banche centrali al fine di valutarne gli approcci ed evidenziarne le principali criticità. Infine, vengono presentate alcune metodologie gestionali di climate stress test sviluppate dagli intermediari e declinate a livello di singolo rischio (di credito, di mercato, reputazionale ed operativo, di liquidità). 11 Position Paper AIFIRM n° 39 | 2022 Vengono in seguito analizzate le implicazioni derivanti dall’adesione delle banche ai protocolli di intesa (es. NZBA) per un percorso di decarbonizzazione del portafoglio titoli e finanziamenti degli istituti e transizione verso un’economia “verde”, alla luce della esigenza di mantenere un forte presidio sui profili di redditività e di rischio e sull’allocazione ottimale degli attivi. Alla luce delle diverse implicazioni che la gestione dei rischi climatici ed in particolare la conduzione di prove di stress fanno emergere, il Position Paper analizza l’impatto sui processi di governance del rischio e su quelli decisionali di conduzione e governo del business che gli intermediari stanno, e sempre più si troveranno, a valutare. Infine, il Position Paper conclude con il tema della disclosure e del reporting che gli Istituti devono implementare per motivi regolamentari o a seconda dell’adesione ai diversi standard di recente costituzione. Il tema viene affrontato dal punto di vista della disclosure verso il mercato e gli investitori così come del reporting interno dedicato agli organi decisionali apicali.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
2022-Position-Paper-39-Climate-Stress-Test (1).pdf
Accesso riservato
Tipo di file:
PDF EDITORIALE
Dimensione
3.79 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.79 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.