Il volume tratta delle vicende istituzionali, economiche, sociali e culturali che interessarono gli Stati sabaudi dal 1416 (quando Amedeo VIII ottenne dall’imperatore il titolo di duca) al 1848, anno in cui Carlo Alberto di Savoia promulgò lo Statuto. Si trattò di un lungo antico regime durante il quale la geografia degli Stati sabaudi mutò notevolmente su entrambi i versanti delle Alpi. Il volume consta di tre parti (Stati, Società e Culture) e si chiude con un Epilogo che affronta il tema del passaggio «dagli Stati allo Stato». Diviso in capitoli tematici, questo studio non mira soltanto a offrire un'opera storiograficamente aggiornata, ma anche e soprattutto a ricollocare nella dovuta prospettiva uno «Stato composito». Il libro non intende essere, cioè, una storia del Piemonte, della Savoia, della Valle d'Aosta, del Nizzardo (studi di questo tipo sono apparsi dalla fine del Settecento a oggi), ma è volto a riflettere su una storiografia che, dall'Ottocento, aveva proiettato sul passato divisioni e fratture segnate dalla contemporaneità. Viceversa, il carattere di monarchia composita, diversa dallo Stato-nazione, costituisce un elemento d'interesse ancora attuale, da leggersi, dal punto di vista storico, entro il panorama, non meno complesso, della storia europea.
Storia degli Stati sabaudi. 1416-1848
BIANCHI P;
2017-01-01
Abstract
Il volume tratta delle vicende istituzionali, economiche, sociali e culturali che interessarono gli Stati sabaudi dal 1416 (quando Amedeo VIII ottenne dall’imperatore il titolo di duca) al 1848, anno in cui Carlo Alberto di Savoia promulgò lo Statuto. Si trattò di un lungo antico regime durante il quale la geografia degli Stati sabaudi mutò notevolmente su entrambi i versanti delle Alpi. Il volume consta di tre parti (Stati, Società e Culture) e si chiude con un Epilogo che affronta il tema del passaggio «dagli Stati allo Stato». Diviso in capitoli tematici, questo studio non mira soltanto a offrire un'opera storiograficamente aggiornata, ma anche e soprattutto a ricollocare nella dovuta prospettiva uno «Stato composito». Il libro non intende essere, cioè, una storia del Piemonte, della Savoia, della Valle d'Aosta, del Nizzardo (studi di questo tipo sono apparsi dalla fine del Settecento a oggi), ma è volto a riflettere su una storiografia che, dall'Ottocento, aveva proiettato sul passato divisioni e fratture segnate dalla contemporaneità. Viceversa, il carattere di monarchia composita, diversa dallo Stato-nazione, costituisce un elemento d'interesse ancora attuale, da leggersi, dal punto di vista storico, entro il panorama, non meno complesso, della storia europea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.