Non discostandosi da quanto è verificabile per altri contesti, l’analisi della produzione a stucco del Cinquecento a Piacenza deve misurarsi inevitabilmente con un ampio numero di opere perdute, alterate o distrutte da cause accidentali o più spesso sacrificate da interventi e restauri deliberatamente programmati, sintomatici di una certa sfortuna, essa stessa meritevole di essere analizzata per approfondire importanti aspetti della storia del gusto. Non di meno, il sapiente incrocio di dati archivistici e di informazioni reperite nella letteratura periegetica e nelle diverse tipologie di fonti, con il supporto offerto dallo studio autoptico delle opere superstiti e da un rinnovato patrimonio di conoscenze relative agli artisti responsabili delle decorazioni, rende possibile proporre delle riflessioni sui modelli, offrire ricostruzioni di natura tipologica e soprattutto avanzare delle osservazioni sul significato dell’uso dello stucco nel contesto piacentino del XVI secolo. Lo stucco, una tecnica antica al servizio di un gusto spiccatamente moderno, è immediatamente evocativo tanto degli splendori della Roma imperiale, magniloquente ed eterna, quanto della Roma raffaellesca, paradigmatica di una nuova aurea aetas, e rientra tra le soluzioni messe in campo dai Farnese per affermare, attraverso l’arte, il proprio potere nei territori del neonato Ducato.
Lo stucco a Piacenza nel Cinquecento. Frammenti di una storia, tra splendore ducale e devota magnificenza
Serena Quagliaroli
2022-01-01
Abstract
Non discostandosi da quanto è verificabile per altri contesti, l’analisi della produzione a stucco del Cinquecento a Piacenza deve misurarsi inevitabilmente con un ampio numero di opere perdute, alterate o distrutte da cause accidentali o più spesso sacrificate da interventi e restauri deliberatamente programmati, sintomatici di una certa sfortuna, essa stessa meritevole di essere analizzata per approfondire importanti aspetti della storia del gusto. Non di meno, il sapiente incrocio di dati archivistici e di informazioni reperite nella letteratura periegetica e nelle diverse tipologie di fonti, con il supporto offerto dallo studio autoptico delle opere superstiti e da un rinnovato patrimonio di conoscenze relative agli artisti responsabili delle decorazioni, rende possibile proporre delle riflessioni sui modelli, offrire ricostruzioni di natura tipologica e soprattutto avanzare delle osservazioni sul significato dell’uso dello stucco nel contesto piacentino del XVI secolo. Lo stucco, una tecnica antica al servizio di un gusto spiccatamente moderno, è immediatamente evocativo tanto degli splendori della Roma imperiale, magniloquente ed eterna, quanto della Roma raffaellesca, paradigmatica di una nuova aurea aetas, e rientra tra le soluzioni messe in campo dai Farnese per affermare, attraverso l’arte, il proprio potere nei territori del neonato Ducato.File | Dimensione | Formato | |
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