Morte e ulteriorità L'argomento di Epicuro (quando ci siamo noi non c'è la morte, quando c'è la morte non ci siamo noi) non è solo un invito a non pensare alla mor­ te, a vivere come se la morte non ci fosse, ma il riconoscimento che teoreti­ camente non è possibile pensare alla morte. Questo sofisma che nega ogni possibilità di incontro tra la morte e la vita, in qualche modo è all'origine di tutte le varie forme di indifferenza e di rimozione. L'orrore della morte attiva rimozioni sia vitaliste che spiritualiste, ma anche la ricerca, attraverso la tecno-scienza, dell'immortalità fisica, nel tentativo di eliminare la disgregazione della morte. La riflessione sull'ulte­ riorità non nega la finitudine, ma s'impegna a cercare nel vissuto esisten­ ziale e nei legami profondi il senso del non finire mai. Lo sguardo teoreti­ co nel momento in cui si sofferma sul calore delle relazione, guadagna il punto di vista oltre la fine. La morte in terza persona è la morta neutra, quella che non mi interpel­ la; la morte in prima persona è un'esperienza di cui non ci è dato riflettere; è la morte in seconda persona, la morte della persona cara che ci parla. La morte di chi amiamo ci apre all'ulteriorità.

Morte e ulteriorità

Sgreccia P
2014-01-01

Abstract

Morte e ulteriorità L'argomento di Epicuro (quando ci siamo noi non c'è la morte, quando c'è la morte non ci siamo noi) non è solo un invito a non pensare alla mor­ te, a vivere come se la morte non ci fosse, ma il riconoscimento che teoreti­ camente non è possibile pensare alla morte. Questo sofisma che nega ogni possibilità di incontro tra la morte e la vita, in qualche modo è all'origine di tutte le varie forme di indifferenza e di rimozione. L'orrore della morte attiva rimozioni sia vitaliste che spiritualiste, ma anche la ricerca, attraverso la tecno-scienza, dell'immortalità fisica, nel tentativo di eliminare la disgregazione della morte. La riflessione sull'ulte­ riorità non nega la finitudine, ma s'impegna a cercare nel vissuto esisten­ ziale e nei legami profondi il senso del non finire mai. Lo sguardo teoreti­ co nel momento in cui si sofferma sul calore delle relazione, guadagna il punto di vista oltre la fine. La morte in terza persona è la morta neutra, quella che non mi interpel­ la; la morte in prima persona è un'esperienza di cui non ci è dato riflettere; è la morte in seconda persona, la morte della persona cara che ci parla. La morte di chi amiamo ci apre all'ulteriorità.
2014
42
491
512
morte, ulteriorità, angoscia; death, ulteriorness, anguish
Sgreccia P
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Camillianum n. 42 pp. 491-512.pdf

Accesso riservato

Dimensione 7.99 MB
Formato Adobe PDF
7.99 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1884734
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact