La sentenza della Corte Suprema statunitense in Dobbs v. Jackson: un judicial restraint che viola i diritti fondamentali delle donne

La sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti nel caso Dobbs v. Jackson è stata celebrata come un grande successo dal movimento pro-vita negli Stati Uniti, mentre gli attivisti pro-choice – insieme agli esperti di diritti umani – la considerano una serio tentativo di garantire il pieno godimento dei diritti riproduttivi delle donne. Dopo aver analizzato il principali elementi della sentenza – anche alla luce dei principali precedenti della Corte Suprema (Roe c. Wade e Planned Parenthood v. Casey) – il documento sostiene che il suo limite principale è la rinuncia identificare un giusto equilibrio tra diritti individuali e interessi dello Stato, che è ritenuto necessario in una società pluralista e democratica. Aprendo la porta a molte norme anti-aborto, la sentenza è in contrasto con la normativa sui diritti umani, che – almeno in alcune circostanze – garantisce la diritto ad avere accesso all’aborto sicuro