“L’uomo misero al cospetto di un Dio giudice implacabile”: così si presenta ancora oggi scolasticamente il Dies irae in Italia (cfr.:https://mydbook.giuntitvp.it/app/books/GIAC01_G0181759P/pdf/28). Eppure il testo insiste con forza, a partire da un certo punto, sulla misericordia divina, e il “rex tremendae maiestatis” viene riletto come “fons pietatis”. Non è un caso che Simone Weil meditasse ripetutamente nei suoi Cahiers sul “Quaerens me sedisti lassus”, un verso del Dies irae che celebra proprio la sollecitudine della misericordia divina. Gli approfondimenti teologici a cui questo testo dà occasione sono molteplici, ma occorrerà, a intenderlo esattamente, fare luce anche sulla vexata quaestio filologica della paternità, stranamente anch’essa rimasta il più sovente non chiarita, con l’indicazione del ritrovamento di un codice benedettino della fine del XII secolo e, al contempo, la contradditoria ma persistente attribuzione a Tommaso da Celano (una disputa che sembra spesso ancor ferma agli scambi tra Inguanez e Ermini del 1931). D’altra parte, non si potrà fare a meno di esaminare l’apporto che al momento esegetico dà lo studio della musica, che dom Mocquereau ricollegava suggestivamente al responsorio della prima antifona della notte di Pasqua.

Sull’attribuzione, la datazione e il significato del Dies irae

Luca Badini Confalonieri
2021-01-01

Abstract

“L’uomo misero al cospetto di un Dio giudice implacabile”: così si presenta ancora oggi scolasticamente il Dies irae in Italia (cfr.:https://mydbook.giuntitvp.it/app/books/GIAC01_G0181759P/pdf/28). Eppure il testo insiste con forza, a partire da un certo punto, sulla misericordia divina, e il “rex tremendae maiestatis” viene riletto come “fons pietatis”. Non è un caso che Simone Weil meditasse ripetutamente nei suoi Cahiers sul “Quaerens me sedisti lassus”, un verso del Dies irae che celebra proprio la sollecitudine della misericordia divina. Gli approfondimenti teologici a cui questo testo dà occasione sono molteplici, ma occorrerà, a intenderlo esattamente, fare luce anche sulla vexata quaestio filologica della paternità, stranamente anch’essa rimasta il più sovente non chiarita, con l’indicazione del ritrovamento di un codice benedettino della fine del XII secolo e, al contempo, la contradditoria ma persistente attribuzione a Tommaso da Celano (una disputa che sembra spesso ancor ferma agli scambi tra Inguanez e Ermini del 1931). D’altra parte, non si potrà fare a meno di esaminare l’apporto che al momento esegetico dà lo studio della musica, che dom Mocquereau ricollegava suggestivamente al responsorio della prima antifona della notte di Pasqua.
2021
18 - 2021
I
13
33
Dies irae, Tommaso da Celano, benedettini, francescani, giudizio universale, letteratura apocalittica, liturgia, canto gregoriano
Luca Badini Confalonieri
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